Ivano Perico confessa l'omicidio della cugina e l'incendio allo studio del geometra

Ivano Perico ha confermato al PM di aver ucciso la cugina e di essere l'autore dell'incendio allo studio del geometra. Movente: una pratica catastale. Cerchio chiuso per l'omicidio della 62enne Stefania Rota.

Ivano Perico confessa l'omicidio della cugina e l'incendio allo studio del geometra

Ivano Perico confessa l'omicidio della cugina e l'incendio allo studio del geometra

Aveva chiesto di essere interrogato dal pm. Si sentiva pronto per raccontare tutto. E così è stato: Ivano Perico ha parlato confermando le prime ammissioni, vale a dire di aver ucciso la cugina in seconda, Stefania Rota, 62 anni, e inoltre ha confermato di essere lui l’autore dell’incendio allo studio del geometra incaricato per le pratiche catastali. Il cerchio si chiude. Sono le 10.30 quando il sostituto Letizia Ruggeri arriva al carcere di via Gleno. Prima di lei i nuovi difensori, gli avvocati Giorgio Pagnoncelli di Merate e Roberta Campana di Bergamo, nominati dall’imputato Ivano Perico, 61 anni, di Mapello, in carcere dal 13 maggio per l’omicidio della cugina: il corpo della donna venne trovato nella sua casa in via XI Febbraio a Mapello, il 21 aprile, sessantrè giorni fa. Perico ha parlato per circa due ore. Il 61enne ha in pratica confermato al pm le ammissioni già fatte quando era stato fermato, vale a dire di aver ucciso la cugina, ammissioni fatte davanti ai carabinieri ma senza avvocato. Poi confermato ai suoi primi difensori. L ’arma usata dovrebbe essere un batticarne che non è stato trovato. Ma c’erano ancora punti da chiarire. Sul movente. Alla base una faccenda catastale. Tra le case dei due cugini, c’è un capannone che il padre di Stefania utilizzava come officina. Una pratica di condono della cugina avrebbe lasciato uno strascico di abusivismo sulla proprietà di Perico che aveva dato una mano alla cugina. Una storia che l’imputato non ha mai mandato giù. E forse il giorno dell’omicidio i due si sono incontrati per parlarne, ma la situazione è sfuggita di mano. La vicenda dell’incendio. Il 3 marzo, a pochi civici di distanza dalla via dove abita, un uomo gettò una tanica di liquido infiammabile contro la vetrata dello studio del geometra che aiutò la vittima con una pratica edilizia. L’incendio provocò una esplosione con danni. E anche su questo punto Perico ha confermato di essere stato lui l’autore. F.D.