Bergamo, 17 marzo 2024 – Incredulità. E dispiacere. I 15mila tifosi che stavano entrando o erano già entrati al Gewiss Stadium, o stazionavano nelle strade limitrofe per un panino o un caffè, pronti per assistere ad Atalanta-Fiorentina, sfida sempre molto sentita, hanno accettato in maniera diligente ed educata di lasciare il catino di viale Giulio Cesare una volta che ha cominciato a girare la voce del dramma di Joe Barone, non appena l’altoparlante dell’impianto ha comunicato prima la sospensione e poi l’annullamento del match.
Incredulità e dispiacere, per Barone. Personaggio con cui la tifoseria nerazzurra in passato ha avuto screzi via social, per le tante tensioni intorno alle sfide tra nerazzurri e viola degli ultimi anni. Ma la vita umana va oltre la rivalità calcistica per cui il popolo nerazzurro ha ammainato subito le sue bandiere (dalla curva è volato un fumogeno) e ha avviato un deflusso ordinato, mentre lo sparuto drappello di tifosi toscani già trasportati nel settore ospiti dello stadio (i bus ospiti vengono radunati in un parcheggio davanti al casello autostradale e i supporters sono poi trasbordati con mezzi municipali scortati dalle forze dell’ordine) venivano riportati con un solo bus verso l’autostrada per riaggregarsi al grosso della tifoseria della Fiorentina rimasta nel parcheggio autostradale come deciso dai responsabili dell’ordine pubblico.
Volti delusi e amareggiati, perché il dramma di Joe Barone ha richiamato alla memoria la tragedia di Davide Astori che in un analogo pomeriggio di marzo del 2018 portò ad un analogo rinvio di Atalanta-Sampdoria a un’ora dall’inizio con lo stadio già quasi pieno. La tragedia di Astori (accaduta a Udine) toccò da vicino il popolo atalantino perché il capitano della Viola era un ragazzo bergamasco, pur senza mai aver mai vestito il nerazzurro in carriera. Ora l’Atalanta scenderà a Firenze il 3 aprile per la gara d’andata della semifinale della Coppa Italia, poi il ritorno a Bergamo il 24 aprile. Per il recupero di questo incontro di campionato bisognerà attendere maggio.