
La città che cambia L’Hotel di via Tasso chiuso dal 2004 rinasce a nuova vita
di Michele Andreucci
Dopo un’attesa lunga un quarto di secolo, in tempo per ospitare i turisti della Capitale della Cultura, ha ufficialmente riaperto ieri i battenti, col nuovo nome di Palazzo Santo Spirito Hotel&Charme (4 stelle superior), quello che un tempo era l’Hotel Commercio di via Tasso, chiuso dal 2004.
Uno spazio significativo, già monastero, ospedale, ricovero e orfanotrofio, il cui recupero rappresenta la salvaguardia di un patrimonio artistico di valore, come il ciclo di 14 vele monocrome sulla vita di Sant’Agostino che, restaurato, troneggia nella volta del nuovo bar a fare da corona al medaglione col Cristo Risorto; o come gli affreschi di fine ‘500 recuperati nel ristorante, dove troveranno posto anche cinque ritratti di benefattori ottocenteschi della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo (Fieb), proprietaria del complesso. Il recupero del vecchio Hotel Commercio è stato fortemente voluto dalla Fieb, che ha affidato ai bresciani di Hb Hotels la gestione con un contratto di 9 anni più altri 9. I nove milioni investiti per i 16 mesi di ristrutturazione rappresentano l’investimento più significativo per la Fieb negli ultimi 5 anni.
"Ci piace pensare – sottolinea Luigi Sorzi, presidente Fieb – di contribuire a rilanciare questa parte della città e a fare più grande il centro". La struttura si sviluppa soprattutto nel complesso dell’ex Archivio di Stato. La parte su via Tasso ospiterà un bar aperto a tutti, come pure il ristorante. I due locali potranno contare sullo spazio all’aperto del chiostro del ’400. C’è anche una spa sotterranea circondata da mura del 1300.