Si avvicina il primo decisivo passo per dare nuova vita all’ex convento della Maddalena di Bergamo, nei cui spazi verrà realizzata la “Cittadella della giustizia”, opera attesa da diversi anni e che darà respiro agli uffici giudiziari bergamaschi. I lavori, dopo il vaglio della Soprintendenza e le ultime verifiche al progetto esecutivo, partiranno verso la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Il progetto, del valore di circa 5 milioni di euro, finanziato dal ministero della giustizia e dal Pnrr, è in capo all’Agenzia del Demanio. Visto che si tratta di un investimento legato ai fondi del Pnrr, la scadenza è tassativa: il cantiere dovrà chiudere entro il mese di giugno del 2026. Nella nuova struttura troveranno sede il giudice di pace e l’Eneo (l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti, decisivo per le istanze della giustizia civile).
"Si tratta di un intervento importante – spiega Cesare de Sapia, presidente del tribunale di Bergamo –, ed è importante che ci si avvicini all’inizio dei lavori". "C’è una notevole necessità di nuovi spazi per la giustizia – commenta Giulio Marchesi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bergamo –. Gli uffici del giudice di pace sono ospitati in alcune spazi in via Sant’Alessandro. Le aule del Civile sono nel sottotetto e per raggiungerle occorre fare una rampa di scale dopo essere saliti al quarto piano con l’ascensore. È una situazione che crea problemi in fatto di barriere architettoniche". La storia della “Cittadella della giustizia” di Bergamo, dopo discussioni andate avanti per diversi anni, inizia tra la primavera e l’estate del 2021, quando si arriva alla quadra per la fattibilità dell’operazione. Poi a febbraio 2024 viene firmato il contratto di appalto integrato con un raggruppamento formato da una compagine di progettisti per la redazione del progetto esecutivo (la Archnos e la Abacus, con gli architetti Guido Gullo e Maria Ragosta) e col raggruppamento di imprese che eseguirà i lavori (il Consorzio Stabile Fenix di Bologna e il Consorzio Stabile Conpat di Roma), e già dopo la stipula del contratto vengono avviate le interlocuzioni con la Soprintendenza per la soluzione di alcune prescrizioni.