La denuncia dei sindacati va dritto al punto: "L’azienda ha annunciato il fallimento, ma i libri non arrivano in tribunale, venti lavoratori sono senza stipendio da mesi e senza possibilità di riprendere l’attività lavorativa". I dipendenti della 3B Meccanica di Urgnano, fabbrica metalmeccanica dell’indotto Same con circa 20 addetti, attendono da dicembre le retribuzioni dovute. La crisi è iniziata lo scorso 28 novembre, quando la proprietà dell’azienda (Ferruccio Bonacina, 42 anni, per 25 anni dipendente della ditta, assieme alla moglie aveva deciso di creare una nuova società dalle ceneri della vecchia) ha comunicato al sindacato che la Same, principale committente, l’8 novembre avrebbe azzerato gli ordini. La fine di una storia.
Da qui la decisione di sospendere il pagamento degli stipendi di novembre e l’intenzione di dichiarare fallimento entro la metà di dicembre. Tuttavia, a distanza di un mese e mezzo, i libri contabili non sono ancora stati depositati in tribunale e la proprietà non ha fornito alcuna comunicazione chiara. Questo ritardo fa sorgere dubbi sull’intenzione dell’azienda di procedere con il fallimento, lasciando i dipendenti in un limbo senza prospettive di lavoro, impossibilitati nella ripresa lavorativa e senza retribuzione.
"I dipendenti sono senza retribuzione da novembre – spiega Marzia Giannuzzi, della Fiom Cgil – e dal 3 dicembre, ultimo incontro con l’azienda, si è preclusa ogni forma di confronto in merito alla situazione perché la proprietà è irreperibile. Le persone che per anni hanno lavorato per la 3B Meccanica meritano correttezza e trasparenza, due elementi fondamentali in momenti di crisi come questo, e l’atteggiamento dell’azienda a oggi non ci è d’aiuto. È fondamentale – conclude Giannuzzi – che i lavoratori possano contare su certezze e tutele adeguate mentre affrontano questa situazione di difficoltà".