Accenna a serietà e impegno che non devono mai mancare. Ma c’è un terzo elemento, non meno importante dei primi due, e si chiama umanità: "Visto che ci occupiamo della vita delle persone, è la precondizione necessaria per un magistrato". Principi cardini per Maurizio Romanelli, 66 anni, che ieri mattina si è insediato come nuovo procuratore di Bergamo. Era stato nominato all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della magistratura il 3 luglio scorso. L’11 aprile la proposta della Quinta commissione del Csm, presieduta dalla bergamasca Maria Luisa Mazzola. La cerimonia nell’aula di Corte d’assise del tribunale davanti al collegio presieduto dal presidente del tribunale, Cesare de Sapia (a latere Patrizia Ingrascì e Sara de Magistris).
Aula affollata da pm, magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine. Più umanità e meno burocrazia, capacità di ascolto e di saper lavorare assieme, elementi fondamentali per Romanelli per ricoprire un ruolo in magistratura. Il nuovo procuratore, esperto in mafie e terrorismo, arriva a Bergamo con un nutrito curriculum. Nel suo intervento ha ringraziato l’aggiunto Maria Cristina Rota (che si era candidata al ruolo): "Ha retto l’ufficio per oltre un anno e lo ha retto bene con vicende di particolare delicatezza che sono arrivate presto e bene a soluzione". Ha anche ricordato uno dei suoi predecessori, Walter Mapelli, che "ha portato a Bergamo una cultura e un metodo di investigazione sulla criminalità economica estremamente importante", seguito anche dal pm Nicola Preteroti, scomparso negli anni scorsi. Un saluto anche ad Antonio Chiappani.
Il nuovo procuratore si è detto "molto orgoglioso di essere a Bergamo, non ho un piano B e ho intenzione di dare il massimo impegno alla città e all’amministrazione della giustizia". Si è ripromesso di "creare il miglior clima possibile in procura" e ha indicato alcune parole chiave della sua azione: "Alcune sono scontate: responsabilità e impegno". E poi umanità: "Ci occupiamo della vita delle persone e la precondizione è la nostra umanità, la capacità di ascolto e fiducia. Poi il rifiuto di logiche burocratiche che non vanno bene al lavoro che facciamo. E l’apertura costante al mondo esterno. Solo con queste caratteristiche si è magistrati a tutto tondo e si può applicare una legge davvero uguale per tutti".
"A Bergamo è arrivato un fuoriclasse", hanno sottolineato nei loro interventi il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli e il presidente della Corte d’appello di Milano, il bergamasco Giuseppe Ondei. "Una figura di spicco della magistratura italiana", lo ha descritto Maria Luisa Mazzola, già giudice al tribunale di Bergamo e attuale presidente della Quinta commissione del Csm. "Troverà una procura dove c’è una grande coesione fra colleghi", ha affermato, dandogli il benvenuto, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota.