MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

La rotatoria che non piace. Il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla società Terme

Trescore Balneario, il privato teme per la soppressione dei parcheggi e per le acque curative. La Provincia si prepara a far partire il cantiere per la riqualificazione viaria della strada 89.

Trescore Balneario, il privato teme per la soppressione dei parcheggi e per le acque curative. La Provincia si prepara a far partire il cantiere per la riqualificazione viaria della strada 89.

Trescore Balneario, il privato teme per la soppressione dei parcheggi e per le acque curative. La Provincia si prepara a far partire il cantiere per la riqualificazione viaria della strada 89.

L’obiettivo è quello di non perdere ulteriore tempo. La Provincia di Bergamo si prepara a far partire il cantiere per la riqualificazione della strada provinciale 89 a Trescore Balneario, realizzando una rotatoria all’incrocio con la Sp 90, all’altezza delle Terme. I lavori, già appaltati, erano fermi da tempo a seguito di un ricorso al Tar, presentato proprio dalle Terme. I giudici, però, hanno respinto il ricorso ritenendolo "infondato" e l’amministrazione provinciale conta di iniziare l’intervento entro un mese, un mese e mezzo. La società sosteneva innanzitutto una sostanziale inutilità del rondò, e quindi uno spreco di risorse pubbliche, visto che la futura variante Trescore-Entratico dovrebbe portare un "enorme decongestionamento" della Sp 89, con traffico ridotto fino all’80%.

La società termale evidenziava inoltre la perdita di 70 posti auto, ripercussioni sulla futura edificazione dell’area, e mancato coinvolgimento nella progettazione, "necessario per accertare l’assenza di interferenze dell’infrastruttura da realizzare con la fonte idrica sotterranea e con gli impianti di captazione delle acque termali". Nella sentenza i giudici del Tar evidenziano come la futura variante Trescore-Entratico abbia "un orizzonte temporale lontano": dagli atti si evince che i lavori del primo lotto dovrebbero partire ad aprile 2025, mentre la conclusione dell’intera opera porterebbe al 2029. Inoltre, la nuova strada "non elimina la richiamata pericolosità dell’incrocio". La rotatoria di cui si discute, per contro "produce la sua utilità in tempistiche decisamente più ravvicinate". Quanto alle zone di rispetto dei pozzi, "al Collegio pare che la salvaguardia della fonte idrica sotterranea, sulla quale una strada già insiste, sia stata adeguatamente considerata dall’amministrazione provinciale". I giudici, inoltre, evidenziano come l’ente di via Tasso abbia modificato il progetto in corsa, con "minor consumo di suolo e un approccio ambientale meno impattante". La vicenda, tuttavia, potrebbe non chiudersi qui: il legale della società termale annuncia infatti di essere già al lavoro per l’appello al Consiglio di Stato, che a suo tempo aveva accolto, diversamente dal Tar, la domanda di sospensiva.