REDAZIONE BERGAMO

Lancio misterioso. Droga e telefoni per i detenuti

In quei due pacchi c’erano cinque telefoni cellulari con sim card e caricatori per le batterie, ma anche diverse...

In quei due pacchi c’erano cinque telefoni cellulari con sim card e caricatori per le batterie, ma anche diverse...

In quei due pacchi c’erano cinque telefoni cellulari con sim card e caricatori per le batterie, ma anche diverse...

In quei due pacchi c’erano cinque telefoni cellulari con sim card e caricatori per le batterie, ma anche diverse decine di grammi di sostanze stupefacenti: pare cocaina. Sarebbero stati lanciati mercoledì notte nelle pertinenze esterne del carcere di Bergamo: uno dei sacchetti è rimasto sul muro di cinta, mentre il secondo è atterrato in un’area esterna dove si spostano i detenuti durante i loro movimenti quotidiani. A trovare gli oggetti sono stati gli agenti della Polizia penitenziaria, che hanno prontamente allertato la procura. Gli inquirenti stanno cercando di risalire agli autori del gesto visionando le immagini del circuito di videosorveglianza e stanno indagando per capire a chi fossero destinati i telefoni e la droga. Non è chiaro in che modo i contenitori siano arrivati in quella zona del carcere; forse potrebbero essere stati utilizzati droni come era successo lo scorso aprile, ma in quella circostanza la polizia aveva fermato tre persone, processate e condannate. Il Sinappe, sindacato nazionale autonomo della Polizia penitenziaria, ha voluto esprimere il proprio plauso ai poliziotti in servizio a Bergamo "per la brillante operazione che ha portato al sequestro di diversi oggetti non consentiti all’interno dell’istituto – hanno fatto sapere –. Questo importante risultato testimonia l’elevato livello di impegno, professionalità e competenza che contraddistingue quotidianamente il lavoro degli appartenenti alla Polizia penitenziaria, spesso operanti in condizioni complesse e gravose". "Desidero esprimere i miei più sinceri complimenti al reparto di Polizia penitenziaria del carcere di Bergamo", il commento di Antonio Fellone (Lega), coordinatore nazionale del dipartimento carceri e Polizia penitenziaria.