Le mani sui soldi della scuola. Il direttore “infedele“ dal Gip fa delle parziali ammissioni

Bergamo, si sarebbe intascato più di 73mila euro

Le mani sui soldi della scuola. Il direttore “infedele“ dal Gip fa delle parziali ammissioni

L’ex direttore amministrativo lavorava all’istituto Galli di Bergamo Le indagini sono state condotte dalle Fiamme gialle

Davanti al giudice delle indagini preliminari Raffaella Mascarino, l’ex direttore amministrativo dell’istituto Galli di Bergamo, Pietro D’Aguì, ai domiciliari, ha risposto leggendo delle dichiarazioni spontanee in cui ha ammesso alcuni degli addebiti che gli sono contestati senza scendere nel dettaglio. E si è scusato per quanto ha fatto. L’accusa nei suoi confronti è di peculato per essersi intascato i soldi di alcune scuole dove ha lavorato (la contestazione è di 112mila euro in totale, 10 mila dall’incasso delle merendine degli studenti). Assistito dall’avvocato Luigi Villa, il 54enne s’è riservato di consultare gli atti che hanno portato al suo arresto e di spiegare in futuro al pm ogni singolo episodio contestato. L’uomo rimane agli arresti nella sua abitazione di Bergamo. Il difensore non ha invocato l’attenuazione della misura cautelare limitandosi a chiedere (e a ottenere dal giudice) una serie di permessi (uscite per la spesa, telefonate alle figlie che vivono lontano, visite da parte della compagna) che gli consentano di affrontare il regime dei domiciliari nella casa dove abita da solo.

Le somme maggiori sottratte sarebbero state all’istituto "Galli" dove l’uomo ha lavorato tra il 2018 e il 2023. Stando a chi indaga, per far approdare il denaro sui suoi conti (e in alcuni casi su quelli di cognato, sorella e fornitori personali: nessuno di questi è indagato), il 54enne avrebbe utilizzato tecniche differenti, tutte relative a mandati di pagamento ritenuti farlocchi.

Per il Pubblico ministero avrebbe indebitamente intascato più di 73mila euro.

Francesco Donadoni