MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Le pattuglie appiedate nelle zone calde

Presidiare a piedi le aree più sensibili del centro, come le vie Papa Giovanni XXIII, Paglia e Bonomelli, da tempo...

Presidiare a piedi le aree più sensibili del centro, come le vie Papa Giovanni XXIII, Paglia e Bonomelli, da tempo...

Presidiare a piedi le aree più sensibili del centro, come le vie Papa Giovanni XXIII, Paglia e Bonomelli, da tempo...

Presidiare a piedi le aree più sensibili del centro, come le vie Papa Giovanni XXIII, Paglia e Bonomelli, da tempo aree critiche a causa di spaccio e microcriminalità, regno di numerose baby gang, costruendo una rete di relazioni con i commercianti, i residenti e le varie realtà del territorio, con particolare attenzione all’aumento dei fenomeni derivanti dal disagio giovanile.

È partito ieri mattina il nuovo servizio del nucleo di agenti della polizia locale appiedato voluto dal Comune e sostenuto dalla sindaca Elena Carnevali, composto da 9 agenti e 2 ufficiali, per un totale di 11 unità, che si daranno il cambio sui due turni durante l’arco della giornata. La formazione degli agenti è stata effettuata in questi mesi e gli ultimi colloqui con loro la comandante della polizia locale, Monica Porta, li ha avuti pochi giorni fa. La macchina dell’amministrazione comunale era già al lavoro dalla fine di ottobre e ora marcia a pieno ritmo, grazie anche all’aiuto di commercianti e cittadini.

In queste settimane, infatti, i componenti del nucleo hanno incontrato i rappresentanti del Distretto urbano del commercio (Duc) e della Rete di Quartiere del centro Papa Giovanni che hanno spiegato le maggiori criticità delle zone da sorvegliare. La formazione degli agenti non ha previsto solo una parte operativa, ma è stata allargata a incontri con un sociologo e un tossicologo, per preparare i poliziotti a saper leggere le situazioni dal punto di vista dei comportamenti, in particolar modo dei più giovani. Il nuovo servizio, infatti, come hanno ricordato la comandante Porta e l’assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni, non ha solo un fine repressivo, quanto preventivo. Ragione per cui è in corso una collaborazione con l’associazione On the Road, sulla sicurezza stradale.

Michele Andreucci