
Don Fausto Resmini era instancabile tra i suoi impegni anche quello di cappellano del carcere
Il sacerdote degli "ultimi". Un piede in chiesa e uno sulla strada per aiutare i più bisognosi, chi vive la marginalità. Bergamo, a cinque anni dalla morte per Covid (avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 marzo del 2020), ricorda don Fausto Resmini, fondatore della Comunità Don Milani di Sorisole e pilastro del Patronato di Sorisole, cappellano del carcere di Bergamo, instancabile presenza del Servizio Esodo, quello che fornisce pasti ai senzatetto. Per ricordare la sua figura e per testimoniare l’attualità del suo lavoro e l’eredità della sua missione, la Comunità Don Milani ospiterà due momenti di memoria.
Giovedì, alle 20,45, verrà proiettato il filmato "Don Fausto: radici profonde di una grande accoglienza", dedicato alla vita del sacerdote, con la presentazione del progetto educativo ispirato ai suoi testi, mentre domenica 23 marzo alle 10,30, quinto anniversario della scomparsa, sarà celebrata la Messa in suffragio presieduta da monsignor Davide Pelucchi, vicario generale della Diocesi di Bergamo. Il filmato è stato realizzato dalla giornalista bergamasca Paola Abrate attraverso le immagini che raccontano la vita di don Resmini, dall’infanzia di Lurano all’esperienza al Patronato San Vincenzo sino all’impegno quotidiano nel tessuto sociale bergamasco.
Nella notte tra il 22 e il 23 marzo di cinque anni fa, nel pieno della prima ondata della pandemia che sconvolse Bergamo, don Resmini si spegnava nella terapia intensiva dell’ospedale di Como, dove era stato ricoverato per l’aggravarsi del Covid, contratto nella sua instancabile attività a fianco degli ultimi. E nella mattinata di domenica la Messa in Comunità Don Milani sarà un ulteriore momento per ricordare don Fausto.
"Un’occasione – spiega don Dario Acquaroli, direttore della comunità Don Milani e del Patronato San Vincenzo di Sorisole – per fare memoria e riflessione su don Fausto, ma anche un momento di comunità per ritrovarsi insieme a tutti coloro che hanno avuto un legame con lui. La sua particolarità era quella di avere legami e rapporti con tutti, trattando tutti allo stesso modo. Anche per questo nelle celebrazioni dedicate alla sua memoria non facciamo particolari inviti. Sono momenti aperti a tutti".