Importanti prospettive per il futuro di uno dei palazzi storici di Dalmine centro, quello che ospitò a lungo il dopolavoro Cral Dalmine e che, ormai in stato di decadimento, aspetta solo di essere riqualificato e destinato ad altre funzioni, secondo le scelte attuali dell’amministrazione comunale. Tra l’altro, appartenendo al periodo dell’architettura di Giovanni Greppi, l’edificio - epoca 1935 - soggiace anche ai vincoli della Sovrintendenza.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è di trasformare il palazzo, in stato di abbandono, in sede appropriata per alcuni uffici comunali e per la polizia locale. Lo ricorda l’assessore ai Lavori pubblici Sara Simoncelli (nella foto) che, confermando come l’edificio di architettura greppiana - di proprietà del Comune dal 2000 - sia sottoposto ai vincoli delle Belle Arti, rimarca le caratteristiche dell’intervento, reso possibile grazie al cosiddetto Piano Marshall della Regione, per un importo di 2 milioni e 200 mila euro: "Sarà un intervento di recupero e di risanamento conservativo".
Successivamente si provvederà alla riqualificazione energetica; resterà da stabilire dove collocare l’ascensore, se all’esterno o all’interno, mentre verrà mantenuta la scala centrale.
Si tende ad unire gli uffici comunali in spazi vicini, anche per favorire i cittadini. Il progetto prevede che al secondo piano vadano gli uffici dei Lavori pubblici, mentre al primo quelli della polizia locale, che attualmente si trovano in un altro edificio, che non sembrerebbe nelle migliori condizioni; da qui l’intendimento di spostarli nella nuova sede da realizzare nell’ex dopolavoro Cral Dalmine.
L’intervento previsto è il secondo di questo tipo, di recupero e risanamento conservativo realizzato a Dalmine:era accaduto anche nel 2019 nei confronti dell’ edificio della scuola d’infanzia san Filippo Neri.
Amanzio Possenti