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Ogni domenica sera il gestore delle piste riceve decine di e-mail di protesta
Valbondione (Bergamo) – La notizia era nell’aria da settimane, ma è diventata ufficiale da pochi giorni. Lizzola, località sciistica della Valle Brembana, ha deciso di usare il pugno duro nei confronti di scialpinisti, ciaspolatori e semplici camminatori vietando loro la frequentazione delle piste da sci. Una decisione che è arrivata dopo che da tempo le regole in vigore venivano spesso ignorate e si creavano - soprattutto nelle giornate dove Lizzola si riempiva di sciatori - situazioni rischiose per la sicurezza di tutti coloro che frequentano le piste della stazione sciistica.
D’ora in avanti, quindi, sarà vietato risalire i tracciati, sia di sera che di giorno, da parte di scialpinisti, ciaspolatori e camminatori, e dopo la chiusura degli impianti sarà vietata anche la discesa, in quanto da quel momento sulle piste operano i mezzi battipista. “Abbiamo cercato di consentire a tutti l’accesso a tutta la zona - spiega Omar Semperboni, presidente della Cooperativa Nuova Lizzola -, mettendo però alcune semplici regole, necessarie per garantire la sicurezza di tutti. Chi risaliva le piste doveva farlo stando in fila indiana, a bordo pista e tenendo i cani al guinzaglio. Norme tanto semplici quanto frequentemente violate. Quest’anno è stato veramente un delirio. Molte persone trattano la montagna come se fosse il giardino di casa loro, dove possono fare quello che vogliono. Ci sono scialpinisti che salgono a zig zag in mezzo alle piste, gruppi di cinque o sei persone che salgono allineate in orizzontale, cani lasciati liberi che si mettono a inseguire gli sciatori”. Il rischio maggiore è dato dalla possibilità di scontri con gli sciatori. “Spesso quando gli sciatori o gli addetti del servizio piste riprendono i maleducati, finiscono per essere insultati o ignorati. Ogni domenica sera ricevo decine di e-mail di protesta per la presenza di scialpinisti lungo le piste”.