Lo strappo in Accademia Carrara. Bagnoli si dimette dall’incarico. Il mandato più breve della storia

Dopo otto mesi la direttrice lascia. Il Cda della Fondazione orobica aveva respinto le sue proposte

Lo strappo in Accademia Carrara. Bagnoli si dimette dall’incarico. Il mandato più breve della storia

Martina Bagnoli è stata alla guida della pinacoteca apprezzatissima in Italia ed Europa Troppo difficile la convivenza con il general manager Gianpietro Bonaldi

Ora è ufficiale. Dopo otto mesi Martina Bagnoli lascia Bergamo, l’Accademia Carrara e il ruolo di direttrice assunto soltanto a febbraio. Dimissioni irrevocabili. Il Consiglio d’amministrazione straordinario della Fondazione Accademia Carrara, convocato giovedì per discutere della vicenda, le ha accolte.

Finisce quindi uno dei mandati più brevi della storia della pinacoteca cittadina, apprezzatissima in Italia e in Europa. Troppo difficile la convivenza tra Bagnoli e il general manager Gianpietro Bonaldi. Da mesi i rapporti tra i due erano particolarmente tesi. Questioni legate alla gestione del museo e a due visioni molto diverse sulla guida della pinacoteca. A scatenare il malcontento di Bagnoli, il fatto che le sue proposte sulle attività da promuovere per il futuro della Carrara in campo artistico sarebbero state in gran parte soffocate sul nascere. Bagnoli aveva messo nero su bianco le proprie idee per il Cda della Fondazione Accademia Carrara, presieduta dal sindaco Elena Carnevali, per rintuzzare gli ambiti di competenza di Bonaldi e allargare il proprio campo d’azione. Tra le richieste anche quella di dire la sua nell’ambito della comunicazione. Il Cda però non ha accolto alcuna istanza e così Bagnoli ha deciso di lasciare.

"Nonostante una discussione lunga e approfondita – scrivono in una nota la presidente e il Cda della Fondazione – la direttrice ha confermato l’intenzione di dimettersi dichiarando di non condividere il modello gestionale. Molto rammaricati per la vicenda e nonostante gli sforzi profusi per ripianarla, abbiamo accettato le dimissioni ringraziandola per il buon lavoro svolto".

Michele Andreucci