FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Omicidio di Sharon Verzeni, l’ipotesi del movente passionale. Cinquanta telecamere per trovare il killer

Terno d’Isola, archiviata la pista della rapina finita male. Indagini sui tabulati dei telefoni cellulari della vittima e del compagno Sergio Ruocco

Resta ancora un mistero l'omicidio di Sharon Verzeni

Resta ancora un mistero l'omicidio di Sharon Verzeni

Terno d’Isola (Bergamo) – Amava gli animali e si spendeva per aiutare a far adottare i cuccioli della zona. Un tassello del suo carattere che rispecchia un animo sensibile. Sharon Verzeni era anche questo. Ma chi l’ha uccisa, è una delle ipotesi su cui si sta lavorando, potrebbe aver agito spinto da un movente forte. Uno che forse la conosceva e che magari si era invaghito di lei. Respinto o non considerato, ha armato la mano e colpito alle spalle quattro volte (tre alla schiena e una al torace) mentre Sharon stava camminando per la sua solita sgambata. Spesso da sola, qualche volta con il compagno.

Le indagini

Ci stanno lavorando gli investigatori, i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, affiancati dai colleghi del Ros - crimini violenti. Il movente, che ancora sfugge. Non si trascura nemmeno il gesto di un balordo incrociato casualmente dalla vittima la notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate, a Terno d’Isola. Ma il ventaglio per chi indaga, almeno in questa fase, è più ampio, aperto a 360 gradi, dove nulla viene scartato. Anche se, a una decina di giorni dall’omicidio, qualche scrematura è stata fatta. Con il trascorrere delle ore, e in base agli elementi in possesso, l’ipotesi della rapina finta nel sangue ha perso di credibilità. Così come la posizione del compagno di Sharon, l’idraulico Sergio Ruocco: il suo alibi è ritenuto attendibile. Una coppia tranquilla che aveva in progetto di sposarsi.  Vengono monitorati personaggi della zona o dei paesi limitrofi con la fedina penale non proprio immacolata. Sicuramente verrà risentito ancora per mettere a fuoco altri dettagli di Sharon sin qui sfuggiti, sicuramente nella loro casa di via Merelli (ancora sotto sequestro) i carabinieri faranno un altro sopralluogo, ma rientra nel lavoro di routine in una indagine.

I fotogrammi

Sono state acquisite le immagini di 50 telecamere, si stanno visionando le immagini comprese tra un’ora prima e un’ora dopo il delitto. Potrebbe aver ripreso qualcuno che si allontanava dalla zona. Già, anche perché non è ancora chiaro come e da che parte è scappato l’assassino. Poi c’è l’attività sui cellulari, su quello di Sharon e del compagno, si incrociano dati, si analizzano le chiamate in entrata e in uscita.