L’idea è suggestiva e ambiziosa e il progetto sta impegnando da tempo i Comuni di Lovere e Costa Volpino: unire i loro lungolaghi demolendo gli edifici, ormai fatiscenti, costruiti a cavallo della valle Rescudio che segna il confine fra i loro due territori e che sono di fatto un blocco di cemento che interrompe la continuità del paesaggio e della possibilità di camminare in sicurezza. Dalla parte di Lovere piazzale Aldo Moro, quello del mercato, dalla parte di Costa Volpino la passeggiata pedonale, vanno a sbattere contro le pareti di un vecchio macello e di uno stabile utilizzati fino a una quarantina di anni fa per negozi e abitazioni.
L’idea delle due Amministrazioni comunali - dopo un confronto con le proprietà - è quella di demolire gli immobili in modo da collegare il lungolago e il piazzale, mettendo in sicurezza il passaggio dei pedoni. "Ora o mai più" spiega Claudia Taccolini, sindaca di Lovere. Entrambi i Piani di governo del territorio prevedono "per quest’area una destinazione a servizi pubblici; i vincoli idrogeologici della valle Rescudio rendono impossibile la trasformazione delle volumetrie esistenti, se non la loro manutenzione; Regione, attraverso l’Autorità di bacino, potrebbe stanziare fino a un milione a cui le due Amministrazioni andrebbero ad aggiungerne altri 300mila.
"La nostra idea – sottolinea Federico Baiguini, sindaco di Costa Volpino – è di demolire gli immobili per lasciare spazio ad un collegamento ciclopedonale e a un parco". M.A.