REDAZIONE BERGAMO

“Mala giustizia” Una piazza in ricordo di Enzo Tortora

La figlia Gaia ringrazia il sindaco e il Comune

I giardini di piazza Dante, uno dei simboli del centro di Bergamo, saranno intitolati a Enzo Tortora (foto), il noto conduttore televisivo, attore, giornalista e politico, vittima di un clamoroso errore giudiziario: fu imputato di gravi reati sulla scorta di accuse, formulate da persone provenienti da contesti criminali, addirittura di associazione camorristica e traffico di droga. Dopo 7 mesi in carcere a Bergamo, nel gennaio del 1984 fu liberato, ma il 17 settembre 1985 i due pm del processo ottennero la sua condanna a 10 anni. La sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta il 15 settembre 1986, quando venne assolto dalla Corte d’Appello di Napoli, con sentenza confermata dalla Corte di Cassazione nel 1987.

Durante questo periodo, Tortora venne eletto europarlamentare per il Partito Radicale, di cui divenne presidente. Morì nel 1988, un anno dopo la sua definitiva assoluzione, a causa di un male incurabile. Proprio dall’essere "simbolo della ricerca di verità e giustizia", nasce la decisione del Comune di Bergamo di intitolargli i giardini di piazza Dante, raccogliendo una proposta di Radicali e +Europa del capoluogo e in accordo con la Commissione toponomastica comunale. A piazza Dante, anni fa, fu posta una targa, poi trafugata da ignoti, dedicata a Enzo Tortora. Soddisfatta la figlia del conduttore, Gaia, giornalista e conduttrice televisiva. "Ringrazio il sindaco Gori e la Giunta comunale - commenta - per aver pensato a mio padre. Ho la possibilità in questo modo di non legare alla splendida città di Bergamo solo quel terribile ricordo di mio padre rinchiuso in quel carcere. Lì dovevo venire per incontrarlo. Ricordo ancora quel tavolo lungo che ci divideva, e le braccia allungate per stringerci almeno le mani. Con questa iniziativa potrò restituire il respiro alla sua memoria. La libertà passeggerà nei giardini della piazza. E io con essa". Michele Andreucci