GABRIELE MORONI
Cronaca

Mamma accusata di doppio infanticidio, Pedrengo sotto choc tra sgomento e rabbia

Il paese bergamasco scosso dall’arresto di Monia Bortolotti. Don Patrizio Carminati: “Non ci resta che pregare, per quei bambini e per tutta la famiglia”

La tomba della piccola Alice

La tomba della piccola Alice

Pedrengo (Bergamo) – La messa delle 10.30 è terminata. La gente esce dalla chiesa parrocchiale intitolata a Sant'Evasio. Il suono delle campane. Il regalo di una mattinata di sole dopo tante ore di pioggia insistente.

Ma per Pedrengo, dietro la facciata della più tranquilla normalità, è una domenica diversa. Non può essere altrimenti. La notizia dell'arresto di Monia Bortolotti con l'accusa terribile, infamante, di avere soppresso i suoi due bambini, Alice e Mattia, ha fatto da catalizzatore a reazioni diverse, che vanno dallo sgomento all'orrore, dalla rabbia a un diffuso senso di pietà. Cristian Zorzi, poco più che cinquantenne, compagno di Monia fino allo scorso settembre, è molto conosciuto per la sua attività di idraulico. Teresina, la madre, è del posto. Giovanni, il padre, viene da Torre de' Roveri.

Qualche giornalista, qualche operatore in attesa. In alcuni dei fedeli scatta l'innata riservatezza bergamasca, altri si rifugiano in un "No, mi spiace". C'è chi accetta di parlare. "Conosco bene - dice Guido - la nonna paterna dei bambini, la madre di Cristian. Tutti i giorni va al cimitero e ogni volta la vedo affranta. Un giorno le ho anche detto di stare attenta, di riguardarsi, perché così rischiava un esaurimento nervoso. Chissà adesso". "Le tombe dei bambini - dice un signore - sonno curate, sempre piene di fiori. Quando passavamo davanti pensavamo sempre che ci fosse la mano delle mamma. E invece ... Era già un grosso dispiacere. Chissà come sarà da adesso in avanti per gli altri della famiglia".

"Cosa si dovrebbe fare a una donna del genere?", scatta qualcuno. La risposta indiretta arriva da don Patrizio Carminati, giovane coadiutore, responsabile dell'oratorio, molto vicino alla famiglia Zorzi: "C'è una sola cosa da fare: pregare. Dobbiamo pregare. Preghiamo. Per quei bambini. Per il loro padre. Per quella donna. Per i nonni. Per tutta la famiglia".