MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Attacco Isis a Dacca, il sindaco di Solza: "Lutto cittadino per Maria"

Per anni residente a Borgo di Terzo, Maria Riboli si era trasferita 10 anni fa a Solza

I soccorsi dopo l’attacco di venerdì sera Tra le vittime anche due lombardi Maria Riboli e Claudio Cappelli

Solza, 3 luglio 2016 - C’è anche una bergamasca di 34 anni tra le vittima della strage di venerdì sera ad opera dei militanti dell’Isis a Dacca, in Bangladesh. Si tratta di Maria Riboli, sposata, con una bambina di 3 anni, nata ad Alzano Lombardo, per anni residente a Borgo di Terzo, in Valle Cavallina, ma dal 2006, dopo il matrimonio, trasferita a Solza, nell’Isola Bergamasca. La donna lavorava nel settore tessile come consulente per l’import e l’export di un’azienda di abbigliamento. Da qualche settimana si trovava in Bangladesh per motivi professionali e la sera del massacro era all’Holey Artisan Bakery, il locale teatro del blitz dei terroristi, seduta a un tavolino con alcune persone. Secondo quanto è stato possibile sapere, sarebbe stata uccisa da una granata, lanciata da uno degli islamisti del Califfato.

La notizia è giunta come un fulmine a cielo sereno a Solza, dove Maria Riboli viveva, insieme al marito Simone Codara, in una villetta a schiera. «La notizia ha sconvolto l’intera comunità - sottolinea il sindaco di Solza, Maria Carla Rocca -. Siamo tutti sotto choc. Maria si era trasferita qui nel 2006, dopo essersi sposata, ma non la conoscevo bene. L’ho incontrata qualche volta con la sua figlioletta nello spazio gioco comunale, riservato soprattutto alle giovani coppie. Lei e il marito erano molto riservati. Una volta che la salma sarà tornata in Italia, ho intenzione di proclamare il lutto cittadino. La cosa che mi sconvolge è che il dramma di Dacca ci colpisce così da vicino». «Siamo vicini alla famiglia - afferma il sindaco di Borgo di Terzo, Stefano Vavassori -. Mi ricordo di Maria quando abitava da noi e frequentava la nostra parrocchia. Era una ragazza solare, sempre disponibile e pronta ad aiutare il prossimo». La casa dove viveva la vittima è vuota. Le finestre sono chiuse e resteranno così anche nei prossimi giorni.

Ieri mattina il marito della donna è partito per il Bangladesh per il riconoscimento della salma. I vicini si sono chiusi nel silenzio. Solo qualche conoscente della coppia ha voluto ricordare Maria. «È un dramma che colpisce una famiglia perbene - dice l’uomo, che chiede di rimanere anonimo -. Maria era una persona splendida, da quando abita qua non ha avuto mai uno screzio con qualcuno. Era gentilissima e innamorata del suo lavoro. E il marito è come lei, un ragazzo serio e un gran lavoratore, innamoratissimo di lei e della loro bambina che era la loro gioia».