
Martina Caironi
Milano – l post su Instagram di Martina Caironi sull'accessibilità nell'aeroporto di Orio al Serio non è passato inosservato. La campionessa paralimpica di atletica leggera, impegnata ieri in un meeting a Valencia, ha sottolineato le difficoltà incontrate nella struttura (“Nonostante i reclami non esiste una corsia preferenziale per famiglie e persone con disabilità, ma solo una fast track per chi paga un supplemento”) e al Giorno precisa ulteriormente la propria posizione.
Cosa è accaduto in aeroporto?
“Avevo fatto un reclamo perché ogni volta che vado mi sembra di tornare indietro nel tempo. Invece Orio è un aeroporto che sta crescendo. Ne giro tanti nel mondo e vedo la differenza. Ci sono strutture in cui non devi mostrare nulla a nessuno, ti vedono e passi tranquillamente senza fare alcuna fila. Dopo varie volte nella stessa situazione ho deciso di fare una storia per dare visibilità al problema”.
Qual è stata la reazione?
“Molti hanno risposto dicendo che anche loro si trovano spesso in difficoltà, non solo ad Orio, per questa mancanza di attenzione. Finché non la vivi sulla tua pelle è difficile da capire. È vero che quando c'è caos ci sono anche i furbi che cercano di passare davanti, ma non essendoci molto controllo e una maniera di comunicare adeguata accadono determinate cose. Io sono a posto con la mia disabilità, ma mi sono sentita umiliata perché non capisco perché devo urlarla ai quattro venti. Un altro ragazzo che ha viaggiato anche lui per venire a Valencia ha un piede torto, che magari non si vede molto. Parlando con me mi dice che piuttosto fa la fila per evitare insulti degli altri presenti e problemi nel passaggi”.
Nel suo post estende il problema anche alle famiglie.
"A Orio c'è una serpentina per arrivare all'imbarco in cui tutti si arrabbiano e poi comodamente c'è una fast track per chi ha pagato di più. Chi ha i soldi passa. Chi ha il diritto o ha bambini con un passeggino deve arrangiarsi. C'è l'assistenza, ma arriva con tempi variabili. E se in quel periodo di tempo devi andare in bagno o vuoi prenderti un caffè non ti può spostare perché rischi che arrivano e non ti trovano. Per me è faticoso stare in piedi tanto e vale anche per altri tipi di disabilità”.
La società che gestisce Orio si è scusata e ha risposto chiedendo di segnalare la necessità in fase di prenotazione.
“Grosso modo è quello che mi ripetono sempre. Sono d'accordo sul fatto che sia meglio specificarlo nella prenotazione, perché dai modo di organizzarsi, ma c'è comunque bisogno di una preferenziale a prescindere. Non sento lamentele solo dagli utenti, le sento anche da parte di chi fa l'assistenza, perché a loro avviso arrivano in ritardo a causa della mancanza di personale. Va bene le scuse, ma qui servono maggiormente i fatti”.