Pradalunga – Si è trasformata in una tragedia la vacanza alle Isole Gili, in Indonesia, di un bergamasco di 33 anni, Matteo Bergamelli, residente a Pradalunga con i genitori e il fratello, da anni impiegato come panettiere all’Esselunga di Nembro, che domenica è morto annegato mentre faceva snorkeling, pratica molto diffusa ormai in tutto il mondo che prevede di nuotare in superficie (o sotto di poche decine di centimetri), utilizzando la maschera, il boccaglio o l’aeratore: l’obiettivo è osservare il fondale marino con la rispettiva flora e fauna, potendo al contempo respirare attraverso il boccaglio, visto che non ci si spinge mai più di tanto sotto il filo dell’acqua.
L’incidente è avvenuto nell’arcipelago delle Isole Gili. All’improvviso qualcosa è andato storto. Un malore, un errore, un problema al boccaglio stesso. Lo stabilirà l’autopsia che le autorità indonesiane hanno già disposto. I primi a soccorrere il turista bergamasco sono stati gli altri partecipanti all’uscita in barca, tra cui anche un medico.
Bergamelli, però, è stato soccorso quando ormai era troppo tardi. Il 33enne era partito per l’Indonesia il 17 agosto e dopo la vacanza (sarebbe dovuto rientrare il 2 settembre) si sarebbe trasferito a vivere a Bergamo, zona Borgo Palazzo, dove aveva già preso residenza e casa. Ad avvisare i genitori di Bergamelli sono stati, lunedì mattina, i carabinieri di Albino, informati dall’ambasciata italiana in Indonesia. Del caso è stata informata la Farnesina. La mamma e il fratello di Matteo hanno già provveduto a richiedere il passaporto e domenica partiranno per l’Indonesia, dove rimarranno fino a giovedì prossimo per seguire le pratiche di rimpatrio della salma del 33enne.
La notizia della morte di Matteo Bergamelli è giunta come un fulmine a cielo sereno a Pradalunga e ha scosso l’intera comunità. “La scomparsa di Matteo rappresenta un dramma, un dolore per tutto il paese: siamo vicini alla famiglia Bergamelli in queste ore, sia dal punto di vista umano, sia per l’iter di rimpatrio della salma – il commento commosso della sindaca di Pradalunga, Natalina Valoti –. Siamo anche noi in contatto con l’ambasciata italiana a Giacarta. Non conoscevo direttamente il ragazzo, ma i suoi genitori sì e sono loro vicina come sindaca e come conoscente”.