di Amanzio Possenti
Crescono di giorno in giorno i frequentatori della mensa della “Quercia di Mamre“, una straordinaria associazione benemerita costituita alcuni anni fa con scopi di solidarietà concreta a favore degli ultimi, ovvero i più bisognosi di aiuto concreto.
In questo periodo di massima emergenza sanitaria e di forte ripercussione negativa sul lavoro di molti, la mensa - gratuita - sta diventando un polo decisivo per tante persone in difficoltà, che vi si presentano per disporre di un pasto caldo che sarebbe altrimenti impossibile.
Con la seconda ondata di Covid si è incrementato notevolmente l’afflusso di persone bisognose tanto che negli ultimi tempi, dal 18 novembre, si sono aggiunti nuovi frequentatori, ben 36 in più rispetto ai giorni precedenti, aumentando il numero delle presenze complessive a 347, da lunedì al sabato, a mezzogiorno, mentre giornalmente i presenti alla mensa oscillano fra gli 85 e i 90.
Siccome la mensa non è aperta la sera, una quarantina di avventori si fanno consegnare il sacchetto con i beni alimentari per la cena. Tra quanti fanno ricorso alla mensa - istituita nella nuova sede di via Rossaro in zona Pip 1, in un ampio capannone - c‘è anche qualche operaio italiano, non solo di Treviglio, anche di paesi vicini, che sta facendo i conti con la chiusura della ditta dove lavorava.
"Ci troviamo tutti nella stessa barca", commenta uno di loro, con situazioni lavorative precarie o inesistenti.
La “Quercia di Mamre“ prende il nome da un riferimento biblico e opera nel segno della massima attenzione ai bisogni della gente; si avvale di una settantina di volontari che si alternano negli impegni della quotidianità, davvero esemplari, secondo lo stile della associazione.
La mensa è gestita grazie alla convenzione con il Comune di Treviglio e l’Ufficio di piano e alla generosità di numerose realtà commerciali cittadine e i privati trevigliesi, tutti consapevoli del valore nobile della iniziativa.
I frequentatori sono per il 75% residenti a Treviglio, il restante 25% dalle località vicine, in molta parte stranieri, quasi tutti segnalati dai Servizi sociali, ma ci sono anche quelli che si presentano spontaneamente.
Nel 2019 la mensa ha preparato oltre 26mila pasti e distribuito 80 pacchi alimentari ad altrettante famiglie, in tutto 37.520 sono stati i pasti forniti.