REDAZIONE BERGAMO

Minori migranti: Gori ricorre al Tar e presenta il conto al Governo: 5,5 milioni di euro

Il sindaco di Bergamo ha diffidato lo Stato: vuole il rimborso delle spese di accoglienza di bambini e ragazzi che giungono sulle nostre coste senza famiglia e vengono ridistribuiti nei comuni

Migranti: gestione dei minori stranieri

Bergamo, 21 agosto 2023 - Sale la tensione sul tema dei migranti. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha presentato una diffida e un ricorso al Tar sulle competenze dell'accoglienza dei minori non accompagnati, che secondo il primo cittadino dovrebbero essere a carico dello Stato e non dei Comuni.

Bergamo ha presentato ricorso al Tar per 5,5 milioni di euro che Palazzo Vecchio pretende dallo Stato come rimborso delle spese dell'accoglienza. Ma l’emergenza riguarda tutta la Lombardia dove sono arrivati 2mila migranti in un solo mese.

Sul numero dei minori migranti in carico alla città, Gori ha fatto sapere che sono "ormai più di 250, in costante aumento. Tutte le strutture del nostro Comune sono sature, gli ultimi li abbiamo dovuti sistemare addirittura in Friuli-Venezia Giulia. I nostri servizi sociali non hanno trovato neanche un posto libero più vicino".

Gori: “Spetta alla Stato”

Come ha spiegato Gori, per la legge 242 del 2015 la cura della primissima accoglienza e poi della sistemazione in strutture dedicate ai minori spetterebbe allo Stato, mentre i Comuni dovrebbero intervenire in via temporanea e senza oneri a proprio carico in caso di arrivi eccezionali. Per il sindaco di Bergamo, il ruolo dei Comuni sarebbe dunque "sussidiario", oltre a sottolineare la non sostenibilità per gli enti locali della gestione attuale.

Tajani: “Presto i rimpatri”

Sul tema immigrazione è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha dichiarato che "tutta l'Italia si sta caricando un peso che dovrebbe essere dell'intera Europa, e stiamo lavorando nella Ue per questo. Il Ministero dell'Interno sta provvedendo ad una più equa redistribuzione dei migranti, ma abbiamo anche intenzione di inserire meccanismi più stringenti ed efficaci per i rimpatri di chi non ha diritto di essere accolto. Lo faremo prestissimo".

E ha aggiunto: "Il problema dell'immigrazione clandestina non è solo italiano. E riguarda crisi preesistenti al nostro Governo ma anche nuove: la rotta balcanica resta battuta, la spinta dal continente africano è enorme anche per la crisi alimentare, ci sono crisi in Afghanistan, in Pakistan, in Sudan, Costa D'Avorio, Guinea, Burkina Faso e, oggi, anche in Niger, che era un Paese impegnato nel contenimento dell'esodo". 

“Comuni lasciati soli”

Critiche le opposizioni. Andrea De Maria, deputato Pd, in un tweet ha attaccato il governo Meloni: "Tanta propaganda. Interventi normativi controproducenti. Abbandono della accoglienza diffusa. I comuni lasciati soli. La politica dell'immigrazione del Governo Meloni è un fallimento. Serve un cambiamento radicale. Serve una vera sinergia fra istituzioni. Subito".

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"Smantellato il sistema di accoglienza"

"L'ossessione di Meloni e Salvini sull'immigrazione si è rivelata per quella che è: propaganda a forti tinte xenofobe, senza un piano vero né per l'accoglienza né per la riduzione degli sbarchi che non sia appaltare la questione al macellaio tunisino Saied - ha affermato su Twitter/X Riccardo Magi, deputato e segretario di Più Europa - Il risultato? Che gli sbarchi sono più che raddoppiati, mentre i comuni e le Regioni sono lasciati nel caos. L'attacco del Viminale alle amministrazioni di centrosinistra è la ciliegina sulla torta del fallimento totale di Meloni, dopo che con il decreto Cutro hanno smantellato il sistema di accoglienza, come giustamente sottolinea il sindaco Giorgio Gori. A farne le spese sono i migranti e gli amministratori locali. Per Più Europa la soluzione è l'abolizione della Bossi-Fini, un sistema di accoglienza diffusa che rispetti i diritti umani e le necessità di sindaci e presidenti di Regione".

“Piani di redistribuzione”

Puntuale la risposta del sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, il quale in una nota ha dichiarato: "Davvero strana questa sinistra. Ha predicato per anni la politica terzomondista dei porti aperti, dell'accoglienza indiscriminata, dei Mare Nostrum, del diritto ad emigrare. E poi di fronte ai piani di redistribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale, cosa fa? Strepita sui giornali, invia diffide, ricorre al Tar contro norme, scritte da parlamenti del Pd, sulla gestione dei minori non accompagnati. È evidente che per le sinistre l'umanitarismo e la solidarietà sono valori sacri, irrinunciabili e sempiterni, finché servono a contestare il centrodestra ed a patto di non essere applicati in casa propria. Ma è una ipocrisia che respingiamo fermamente". E ha continuato: "Le politiche in materia di immigrazione delle sinistre hanno miseramente fallito ed il loro amorale doppiopesismo conferma che stiamo andando nella giusta direzione".

"Coinvolta l’Europa”

Tra le risposte della maggioranza, è arrivata anche quella di Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo a Coffee Break. "Sull'immigrazione le polemiche sono strumentali. Il Governo, con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha coinvolto l'Europa. Questa pressione crescente, se non dovesse essere fermata, tenderebbe a destabilizzare l'Europa, partendo da quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Italia in primis".

"Daremo sostegno ai comuni”

"Le nostre regioni del Sud - ha proseguito l'esponente di Fi - sono sottoposte a una pressione incredibile. L'Unione Europea deve intervenire, non può essere lasciato tutto sulle spalle del nostro Paese e di quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Occorre fermare i flussi da dove partono ed è quello che il nostro Governo sta facendo, in Tunisia e Libia in particolare. Il presidente Berlusconi, anni fa, era andato addirittura a trovare Gheddafi sotto la sua tenda, in Libia, perché era consapevole che il problema sarebbe esploso e che andava gestito sulle coste africane. Non credo sia corretto né utile ridurre quello che è un problema enorme alla polemica del 'saremmo stati più bravi noi'. Qualunque Governo ci fosse stato, avrebbe risentito dello stesso identico problema. Il nostro esecutivo è in continuo contatto con i presidenti delle Regioni e con i sindaci, di qualsiasi colore politico, comprende bene le preoccupazioni e darà il sostegno ai comuni e alle realtà locali per l'accoglienza. Saranno, inoltre, inasprite le norme di respingimento per chi non ha i titoli per restare".