FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Monia Bortolotti, per la mamma imputata di aver soffocato i suoi bimbi l’accusa chiede una super-perizia

Processo al via: la donna è accusata di aver ucciso i suoi figli di 4 e 2 mesi perché infastidita dal pianto. Il pm che ha chiesto la perizia: “Atto necessario e doveroso”. La difesa: “Siamo contrari”

Monia Bortolotti e i figli, Mattia e Alice

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BERGAMO – Monia Bortolotti era capace di intendere e volere? L’imputata è accusata di aver soffocato i suoi due bimbi, Alice di 4 mesi (il 15 novembre 2021) e Mattia di 2 mesi (il 25 ottobre 2022) perché non sopportava il loro pianto. Per il pm Maria Esposito, titolare del fascicolo, quello del vizio di mente rimane un tema “da approfondire”, da qui la richiesta alla Corte d’assise (presidente Ingrascì, a latere il collega Guadagnino) di disporre una super-perizia psichiatrica “necessaria e doverosa”.

Nella prima udienza del processo, ricoverata alla Rems di Castiglione delle Stiviere (Mantova): la giovane mamma (28 anni) era assente. Ma il difensore (avvocato Luca Bosisio) si è detto “assolutamente contrario” a un ulteriore accertamento restando fermo sull’esito dell’incidente probatorio. “Io non sono tanto certo – ha sottolineato – che sia stato fatto un favore alla Bortolotti nel giudicarla totalmente incapace di intendere e di volere, perché in realtà la si è condannata a un ergastolo bianco. In Rems le madri rimangono per 15, 20, anche 25 anni”. Sulla questione di una nuova perizia, la Corte si è riservata e ha rimandato la decisione alla prossima udienza del 15 aprile. Sono parti offese il compagno dell’imputata, Cristian Zorzi, e i nonni. Nessuno si è costituito parte civile.

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Sulla capacità di intendere e volere dell’imputata al momento dei fatti si sono già pronunciati i periti del gip Federica Gaudino, Elvezio Pirfo di Torino, lo psichiatra che ha valutato Alessia Pifferi, la collega Patrizia De Rosa, mentre per la difesa la dottoressa Marina Verga. E sono giunti alla conclusione che la Bortolotti soffra di un “disturbo depressivo maggiore con caratteristiche psicotiche congruenti all’umore”, una patologia che l’avrebbe resa totalmente incapace di intendere e di volere. Il consulente della pm, lo psichiatra Sergio Monchieri di Brescia, propende invece per una mente lucida, semmai offuscata in maniera parziale da un “disturbo di personalità con caratteristiche borderline”.

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È lo stesso tipo di diagnosi fatta, nel corso degli anni e anche delle due gravidanze, da almeno sei professionisti: “È veramente arduo credere che si possano essere sbagliati tutti i sanitari che a vario titolo si sono succeduti”, ha osservato il pm. Possibile che una malattia così “gravemente invalidante” non fosse emersa in precedenza? La pm se lo chiede, evidenziando come per i periti del gip sia assolutamente centrale lo stato mentale attuale di Bortolotti,