MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

La morte di Michele Filippi sul Monte Ocone. Prima di precipitare nel vuoto aveva chiesto aiuto

Nella Bergamasca inutili i soccorsi per un sessantanovenne ex consigliere comunale di Sant’Omobono Terme. Probabilmente è stato colto da un malore mentre affrontava una ferrata

Non si esclude che Michele Filippi sia stato colto da malore è riuscito ad allertare i soccorsi prima di precipitare per quaranta metri

Non si esclude che Michele Filippi sia stato colto da malore è riuscito ad allertare i soccorsi prima di precipitare per quaranta metri

Sant’Omobono Terme (Bergamo) – Si è trasformata in tragedia l’escursione in montagna dell’ultimo dell’anno di un sessantanovenne di Sant’Omobono Terme, Michele Filippi. L’uomo ha perso la vita nel primo pomeriggio del 31 dicembre sul Monte Ocone, nel territorio di Valsecca di Sant’Omobono Terme, mentre stava affrontando una ferrata al torrione 11 verso la vetta, che raggiunge i 1.350 metri di altezza.

Stando alle prime ricostruzioni, l’escursionista si trovava su uno degli ultimi torrioni quando qualcosa è andato storto. Forse a causa di un malore improvviso, è caduto per una quarantina di metri. Pochi istanti prima di precipitare nel vuoto Filippi è riuscito a chiedere aiuto con il cellulare e la macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente. Ma l’intervento dei volontari del Soccorso alpino, stazione di Valle Imagna, e poi dell’elisoccorso, decollato dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sono risultati vani.

Verso le 15 il corpo di Michele Filippi è stato recuperato e trasportato alla piazzola di Sant’Omobono Terme. Al personale medico non è rimasto che constatare il decesso del 69enne a causa delle gravi ferite riportate nella caduta. La notizia della morte di Filippi è giunta a Sant’Omobono Terme come un fulmine a cielo sereno. L’uomo era molto conosciuto perché viveva in paese, dove tutti erano a conoscenza della sua passione per la montagna e per il suo impegno civile. Ex dipendente Enel in pensione, era volontario del servizio di assistenza domiciliare della Valle Imagna, aiutava la società Virtus Cepino e ricopriva i turni al rifugio Resegone. Nel 2019 era stato anche eletto in consiglio comunale con il sindaco Ivo Sauro Manzoni.