Dall’autodromo al Centro sportivo Silvio e Luigi Berlusconi è un rombo di motori continuo. Da una parte il rosso Ferrari, ancora più gas nel biancorosso Monza impegnato all’ultima curva del mercato. Che, da quelle parti, è il battito d’ali del Condor di cui ormai il calcio ha fatto l’abitudine. Sembrava che il volo portasse a un nome sorprendente a dire poco: Ivan Perisic. Una suggestione diventata obiettivo per due ore, fino a essere il retrogusto amaro dell’ora di cena.
Avrebbe esordito proprio contro l’Inter, abbracciando le note romantiche tipiche di casa Monza, ma non sarà così nonostante la chiamata di Galliani e una situazione di rottura all’Hajduk di Gattuso. Non era ancora all’ultima curva della settimana Alessandro Nesta, che oggi avrà il quadro della situazione completo e definitivo e allenerà i suoi per una partita che da quelle parti avrà sempre un significato particolare. La Fiorentina è già di per sé avversario temibile, lo è ancora di più guardando alla panchina e quindi a Raffaele Palladino, che della Brianza conosce ogni sfumatura. Nesta, però, guarda a sé: "Dobbiamo essere pronti, arriviamo da una sconfitta in casa e prima ancora da un pareggio e dobbiamo pensare di fare qualcosa in più...", le sue parole in conferenza stampa.
La schiettezza lo contraddistingue, l’onestà non gli manca nemmeno quando le vicende riguardano la tattica in senso teorico, e i singoli nel dettaglio. In ordine di ruolo: "Andrea Carboni è un giocatore forte, utile per noi" e, quando lo riterrà opportuno il tecnico, tornerà nell’undici; "Birindelli ha un acciacco e difficilmente sarà dei nostri, Sensi ha saltato la preparazione ed è indietro di condizione, verrà in panchina. Djuric sta bene e ha recuperato appieno".
Immaginare la sua titolarità al Franchi è pensiero quasi automatico. La teoria, invece, viene a galla nell’analizzare in profondità le prestazioni che fin qui hanno costretto il Monza a un ruolino di partite ufficiali senza ancora il punteggio pieno nei 90 regolamentari. "Rispetto alle scorse stagioni il modo di giocare è diverso, sia per come attacchiamo che per come difendiamo - spiega Nesta -. Stiamo lavorando per fare le cose come vogliamo e per cambiare l’identità nonostante sia lo stesso modulo. In alcune cose siamo avanti, in altre siamo indietro". Pro e contro, ma è ora che i primi superino gli altri: farlo in una domenica dai tanti significati avrebbe un sapore ancora più speciale.