FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Bergamo, morta dopo un pugno in stazione: catturato dopo due anni l’uomo che la colpì

Hachan Sabri, 24 anni, era fuggito a Lione dopo la condanna per lesioni ai danni di Miriam Migliore. Ora è accusato di omicidio preterintenzionale e verrà estradato per essere processato

Miriam Migliore era una senzatetto di 41 anni

Miriam Migliore era una senzatetto di 41 anni

Bergamo, 17 gennaio 2025 – È stato intercettato e arrestato vicino a Lione il 6 gennaio, festa dell’Epifania. A individuarlo sono stati la polizia francese e i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, che hanno operato coordinati dal pubblico ministero Paolo Mandurino.

Si tratta di Hachana Sabri, 24 anni, tunisino. Deve rispondere di omicidio preterintenzionale. Ora si attende la sua estradizione. La vicenda che lo chiama in causa risale al 21 luglio 2022.

Quella sera, secondo l’accusa, Hachana Sabri aveva colpito con un pugno Miriam Migliore, 41 anni, una senzatetto che viveva alla stazione come il 24enne tunisino. Entrambi alle prese con problemi di droga e alcolismo. In realtà Sabri quella sera l’aveva colpita per sbaglio, dopo una violenta lite con un’altra persona che lo aveva picchiato a sangue.

Il pugno

Arrivarono i soccorsi e Miriam si avvicinò per vedere cosa fosse successo. Lei, che pesava quaranta chili, gracile e fragile, raccolse da terra lo zaino del giovane e, mentre glielo stava porgendo, lui in uno scatto d’ira le rifilò un pugno in pieno volto. Miriam cadde a terra battendo la testa sull’asfalto.

Finì in coma, ricoverata alle Cliniche Gavazzeni di Bergamo. Successivamente venne operata alla testa, un intervento dal quale non si era mai ripresa completamente. Morì all’ospedale di San Giovanni Bianco, dove era stata trasferita dal Papa Giovanni XXIII, a marzo del 2024.

Per quel pugno il 24enne aveva rimediato una condanna a sei anni di reclusione per lesioni. Ma con il decesso della donna, l’accusa è stata tramutata in omicidio preterintenzionale. Quando avvenne, il giovane era appena uscito dal carcere per andare agli arresti domiciliari a Medolago.

La fuga

Prima che arrivasse il braccialetto elettronico, saputo che rischiava un nuovo processo, più pesante, sparì. Per quell’episodio lui aveva sempre sostenuto di non averla vista. In seguito alle indicazioni del medico legale, il pm Mandurino ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale.

E di questo ora il tunisino dovrà rispondere non appena rientrerà in Italia. Con un mandato di arresto europeo che pendeva su di lui, le indagini dei carabinieri, in particolare sulle utenze telefoniche, hanno portato a un paese vicino a Lione e alla cattura il giorno dell’Epifania. Mercoledì si è svolta l’udienza di estradizione, che lui ha rifiutato. I giudici della Corte d’Appello di Lione si esprimeranno il 21 gennaio.