Romano di Lombardia, 8 agosto 2023 – Il magazzino contenente almeno 15mila forme di grana che, cedendo con effetto domino, hanno travolto e ucciso Giacomo Chiapparini, imprenditore di 76 anni, non è stato posto sotto sequestro. Anche se l’obiettivo è accertare se davvero sia stato un malfunzionamento dell’impianto automatico che pulisce e fa ruotare le forme durante il periodo di stagionatura a causare un primo crollo e, poi, a catena, gli altri, oppure la tragedia sia imputabile ad un errore umano, il problema principale resta, al momento, quello di trasferire i prestigiosi formaggi in altri centri analoghi che possano garantire il completamento del processo. Le forme, comunque, salvo eventuali ulteriori cedimenti, sono al momento al sicuro, in un luogo in cui il sistema di raffreddamento è attivo.
Il caso di Giacomo Chiapparini è stato trattato anche dall’emittente televisiva britannica Bbc.
"In Italia 10milioni di forme su identici scaffali”
"Non riusciamo a trovare una spiegazione a quanto successo perché in Italia esistono 10 milioni di forme, tra Grana Padano e Parmiggiano Reggiano, che sono appoggiate sugli stessi identici scaffali, tutti in serie e tutti omologati” – afferma Bortolo Ghislotti, presidente del Distretto agricolo bergamasco. Ghislotti, che si è attivato da subito per chiamare altri produttori e trovare una collocazione alle forme di grana, ieri aveva stimato in circa 7 milioni di euro i danni subito dall’azienda agricola, comprensivi anche dell’impianto automatico da rifare. Quello che rivolge al Consorzio Tutela del Grana Padano è dunque un appello: “Spero che il Consorzio metta a disposizione le proprie risorse per aiutare la famiglia Chiapparini e appianare così la perdita economica dell’azienda".
Consorzio: “Giacomo, ingegno e coraggio”
Oggi il Consorzio Tutela del Grana Padano, che ha sede a Desenzano, in provincia di Brescia, ha inviato una nota in cui, oltre ad esprimere il proprio cordoglio, si mette a disposizione dell'azienda agricola a conduzione familiare: “Noi rispettiamo il dolore della famiglia, è stata un tragica fatalità di cui non ne ricordiamo di analoghe neppure quando ci fu il terremoto. Quindi il povero Giacomo è stato sfortunatissimo – è scritto -. Sappiamo di aver perso un operoso imprenditore che ha fatto dell'ingegno e del coraggio una ragione di vita. Il Consorzio piange un grande imprenditore e una persona di valore e si mette a disposizione della famiglia per la logistica del magazzino di formaggio e per quanto possa risultare utile per aiutare concretamente i Chiapparini”.