
Le mura venete di Bergamo (De Pascale)
Bergamo, 24 febbraio 2015 - L'Italia punta forte su Bergamo e sulle sue Mura venete di Città Alta, riconosciute a tutti gli effetti come patrimonio dell’umanità. A confermarlo è stato il consiglio direttivo nazionale dell’Unesco, che ha ufficializzato la candidatura di Bergamo per il 2016. Oltre a Bergamo, capofila di questo progetto, per l’Italia ci sono anche Peschiera del Garda, Palmanova e Venezia (Chioggia si è ritirata). Poi Zara, Sebenico e Korkula, per la Croazia, e il golfo di Cattaro-Castelnuovo per il Montenegro. In lizza, nella lista delle “perle” che aspiravano a entrare nel forziere dell’Unesco, c’erano anche Cipro e Grecia, ma entrambi i Paesi, per motivi diversi (economici, per quanto riguarda la Grecia), hanno declinato l’offerta rifiutando.
"Questa notizia ha un grande valore - ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori, ufficializzando la candidatura di Bergamo -: significa che non solo noi bergamaschi riteniamo le Mura meritevoli del riconoscimento, ma l’Italia tutta, che scommette sulla nostra città e sulle altre che fanno parte di questo progetto molto complesso. Non è stato facile arrivare a questo risultato, ma dopo aver ritrovato la compattezza tra tutte le città, abbiamo avuto anche il via libera dal ministero della Cultura. Ora ci aspetta un anno di lavoro intenso: dobbiamo arrivare al 2016 con la documentazione completa".
Dopo lo smacco di Bergamo capitale della cultura, candidatura che non è riuscita a centrare nemmeno la short list, questa amministrazione non vuole commettere passi falsi. "Bergamo è già rimasta scottata una prima volta nel 2013 dall’esclusione di città della cultura - ha sottolineato il sindaco -, stavolta non abbiamo timore di tenere alta la bandiera perché c’è molta convinzione da parte di tutti, soprattutto partecipazione delle associazioni che riempiono di contenuti la vita sociale di Città Alta. Chiedo a loro e a tutti i cittadini di starci molto vicini".
Tra i principali artefici di questo successo c’è Luciano Frosio Roncalli, presidente del progetto Terre di San Marco. "Questa candidatura parte da molto lontano (dal 2007, con la giunta Bruni), ma fino all’ultimo ci abbiamo creduto e ora ci aspetta un anno di intenso lavoro". E c’è anche Roberto Ammadeo, consigliere delegato di Città Alta: "Il percorso si era un po’ inceppato perché la Croazia aveva fatto qualche passo indietro, ma ora siamo tornati compatti. Le difficoltà tecniche e diplomatiche sono state tante".