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Nipote di inventore del Toblerone compra Villa Maria di Silvio Berlusconi: 2 milioni e mezzo di euro

La nipote di Klaus Jacobs, inventore del Toblerone, ha acquistato Villa Maria, l'ex nido d'amore di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale. L'erede del "più grande venditore di cioccolato in Europa" ha comprato la dimora lecchese, che l'ex premier italiano aveva ristrutturato nel 2015.

Nell’ex nido d’amore di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale ora abita la nipote del “papà“ del Toblerone. Villa Maria, a Rogoredo di Casatenovo, è stata comprata da Lavinia Eleonoire Jacobs, nipote di Klaus Jacobs, patron svizzero di Milka e Toblerone, scomparso nel 2008 a 71 anni. L’erede del “più grande venditore di cioccolato e caffè in Europa“, com’è stato definito su Forbes, ha acquistato la dimora appartenuta all’ex premier italiano già la scorsa estate, ma la notizia della nuova proprietaria è trapelata solo l’altro giorno, alla vigilia della scomparsa del Cavaliere. Su quanto abbia pagato la dimora, vige il massimo riserbo.

Silvio Berlusconi aveva comperato Villa Maria – che si chiamava Villa Giambelli perché apparteneva all’omonimo immobiliarista delle Torri Bianche di Vimercate – nel 2015, in occasione del 79esimo compleanno: era il regalo per sé e per la compagna dell’epoca, Francesca Pascale. L’avrebbe pagata almeno 2 milioni e mezzo per poi aggiungerne almeno altri 15 per ristrutturarla e trasformarla in una dimora da quasi 2mila metri quadri con 7 camere da letto e 8 bagni, veranda, un ampio ingresso, un salone delle feste, una palestra e persino una sala cinematografica e un bar, il tutto in un parco di tre ettari. Subito dopo la fine della love story e l’annuncio del matrimonio tra Francesca Pascale e la cantante Paola Turci nel 2022, Silvio Berlusconi ha messo in vendita la villa, acquistata appunto dalla nipote dell’inventore del Toblerone.

Nel Lecchese il leader di Forza Italia in provincia di Lecco possedeva anche un altro complesso immobiliare, a Vedù di Merate: nel 2017 aveva rilevato in blocco un intero quartiere di ville sull’orlo del fallimento, progettato dall’archistar Mario Botta. Lì ha anche realizzato e regalato ai meratesi un bosco urbano, con tanto di fontana in marmo bianco di Carrara. Avrebbe voluto in cambio che il parco pubblico venisse intitolato alla defunta madre. Ora forse, dopo la sua scomparsa, porterà il suo nome.

Daniele De Salvo