
A Seriate, Trescore Balneario, Pedrengo e Madone. Gli assalti del 2025 salgono a 16
Bancomat che esplodono in piena notte nella Bergamasca. Sedici dall’inizio dell’anno: un’escalation. La banda – forse composta da vari elementi che si alternano tra di loro – entra in azione nei fine settimana, colpendo a macchia di leopardo. Ma questa volta ha alzato la mira, mettendo a segno ben quattro assalti. Nella notte tra venerdì e sabato i banditi hanno agito a Seriate e Trescore Balneario. Sono fuggiti con un bottino tra i 100mila e i 120mila euro. Una stima da accertare.
A Seriate il commando è entrato in azione poco prima delle 4. Nel mirino lo sportello Bpm del Credito Bergamasco (nella foto), che si affaccia su via Dante. A differenza di altri episodi, i danni alla struttura sono stati più contenuti. Segno che i ladri non hanno esagerato con l’esplosivo, centrando però l’obiettivo. La tecnica è sempre la stessa – ormai collaudata – chiamata “della marmotta“: un tubo di metallo imbottito di esplosivo viene inserito nel vano erogatore delle banconote. Le conseguenze sono facili da immaginare.
Mezz’ora dopo è toccato al bancomat della filiale della Banca popolare di Sondrio, in piazza Cavour a Trescore Balneario. Anche in questo caso danni più contenuti del solito alla struttura ma il bottino è stato piuttosto sostanzioso, secondo le prime indiscrezioni. Un elemento di continuità che fa pensare alla stessa mano. Uguale copione nella notte tra sabato e domenica: attorno alle 4 a Pedrengo i malviventi hanno preso di mira lo sportello della Bcc Bergamasca di via Frizzoni, mentre a Madone quello del Banco Bpm di via Italia. Nel primo caso indagano i carabinieri di Seriate, nel secondo quelli di Brembate e Treviglio. In precedenza si erano registrati già altri 12 colpi dall’inizio dell’anno, alcuni andati a segno e altri no.
L’elenco inizia a essere lungo: Suisio, Torre Boldone, Urgnano, Bagnatica, Calusco d’Adda, Bonate e Brembate Sopra, Bottanuco, Martinengo (due volte), Nembro, Cavernago. Un fenomeno che ritorna più o meno ciclicamente, preoccupando le autorità e le istituzioni del territorio.
Francesco Donadoni