
L'albergo in cui si è consumato l'omicidio (DePascale)
Bergamo, 22 dicembre 2015 - Attimi di tensione e di caos ieri mattina in Tribunale, al termine del processo contro Rahma El Mazouzi, la 36enne marocchina che ha confessato di aver ucciso con trentacinque coltellate, la notte del 31 dicembre scorso, in una camera dell'hotel Della Torre di Trescore Balneario, il connazionale Hassan Mahsouri, 31 anni, malato di distrofia muscolare e da due anni costretto a muoversi su una sedia a rotelle, con il quale la donna aveva trascorso la notte di San Silvestro: "Aveva promesso di sposarmi, invece mi ha detto che cosa ti fa pensare che vorrei una come te?", aveva detto la nordafricana ai carabinieri intervenuti sul luogo del delitto. Il caos è scoppiato non appena il gup Ezia Maccora ha pronunciato la sentenza di condanna a 14 anni dell'imputata.
Nell'aula al secondo piano del Palazzo di giustizia di via Borfuro si è scatenato il finimondo: i parenti della vittima, increduli e furibondi per la pena, ritenuta troppo bassa per un omicidio, urlando hanno cercato di raggiungere il banco del giudice e l'hanno minacciato e insultato. Sono intervenute le guardie della polizia penitenziaria, che avevano accompagnato in tribunale Rahma El Mazouzi, e le guardie giurate della Gsi Secourity Group, che si occupano della sicurezza all'interno del palazzo di giustizia. Sono intervenute anche alcune Volanti della Questura, che hanno provveduto ad identificare le persone presenti. Sei sono state accompagnate in via Noli e sono state denunciate per minacce. L'imputata è stata condannata a 14 anni per omicidio volontario (il pm Fabio Pelosi ne aveva chiesti 16) con l'abbreviato, beneficiando in questo modo dello sconto di un terzo sulla pena finale previsto dal rito alternativo.
di M.A.