REDAZIONE BERGAMO

Omicidio Tunkara, i rimorsi del killer: “Ho distrutto due vite”. Tre coltellate letali, una al cuore

Resta in carcere il 28enne Sadate Djiram che ha ucciso a coltellate l’addetto alla sorveglianza “per gelosia”. Fermo convalidato dopo l’interrogatorio di garanzia

Sadate Djiram, all'arrivo in Questura a Bergamo

Sadate Djiram, all'arrivo in Questura a Bergamo

Bergamo – Sadate Djiram è apparso “molto provato” nei pochi minuti in cui ha rilasciato dichiarazioni spontanee. L'uomo avrebbe confermato quanto detto nell'interrogatorio di sabato pomeriggio in questura, ammettendo di aver ucciso per gelosia Mamadi Tunkara, 36 anni, gambiano e addetto alla sicurezza di un punto vendita Carrefour di Bergamo. “Ho distrutto due vite e sono dispiaciuto”, le sue dichiarazioni al gip Stefano Storto, che lo ha interrogato.

A Djiran la Procura di Bergamo contesta le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Il presunto killer, 28 anni, originario del Togo, è in carcere a Bergamo con l'accusa di omicidio volontario. La vittima è stata aggredita e uccisa a coltellate il 3 gennaio scorso mentre in bicicletta si stava recando al supermercato per iniziare il turno di lavoro. 

Movente dell’omicidio, secondo quanto ricostruito finora, la relazione che Tunkara avrebbe allacciato con l’ex fidanzata di Djiram. La ragazza, italiana, è stata ascoltata dagli inquirenti. 

La decisione del giudice

Nel frattempo il gip Stefano Storto ha convalidato il fermo per omicidio volontario, con l'aggravante dei futili motivi e della premeditazione, nei confronti del ventottenne. Confermata anche la custodia nel carcere bergamasco di via Gleno. 

Al gip Djiram ha confermato di aver agito per gelosia nei confronti di Tunkara che, a suo dire, aveva avviato una relazione con la sua ex compagna, un'italiana, che lo aveva lasciato e cacciato di casa il 30 dicembre scorso. Da allora era senza fissa dimora e per questo - a suo dire - si sarebbe procurato il coltello.

L’esito dell’autopsia

Nel pomeriggio sono arrivati anche i primi risultati dell'autopsia sul corpo dell’addetto alla sorveglianza, eseguita oggi nell’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII dal medico legale incaricato dalla procura. Tunkara è stato ucciso con ben 11 coltellate, di cui tre letali e una delle quali dritta al cuore.

La stessa Procura ha poi dato il nulla osta alla restituzione della salma di Tunkara ai familiari, che hanno espresso il desiderio di portarla in patria per i funerali e la sepoltura. A Bergamo sarà invece organizzata - ma la data non è ancora stata fissata - una fiaccolata in suo ricordo, con passaggio anche nella zona dov'è stato ammazzato.