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Omicidio di Sharon Verzeni, attesa per l’autopsia. Interrogati parenti e fidanzato, al vaglio telecamere e celle telefoniche

L’esame autoptico fornirà ulteriori dettagli sulle coltellate mortali inferte alla 33enne di Terno d’Isola e su cosa sia successo nella notte fra lunedì e martedì 30 luglio. Il coltello ancora non si trova, e svanisce l’ipotesi della rapina

Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa lunedì notte mentre camminava sola in via Castegnate a Terno d'Isola

Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa lunedì notte mentre camminava sola in via Castegnate a Terno d'Isola

Terno d’Isola (Bergamo), 1 agosto 2024 – Sarà eseguita nella tarda mattinata di oggi, nella camera mortuaria dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, l'autopsia sul corpo di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa lunedì notte mentre camminava sola in via Castegnate a Terno d'Isola. Il sostituto procuratore Emanuele Marchisio ha incaricato il medico legale Matteo Marchesi: l'esame esterno della vittima ha rivelato sei coltellate, mentre l'autopsia di oggi dovrà verificare se ce ne siano altre, quale di esse è stata letale e poi in quale ordine sono state inferte, e se la donna abbia cercato di difendersi dal suo aggressore. Si cercano, inoltre, eventuali tracce lasciate dall'assassino sul corpo e sui vestiti di Sharon. Il coltello, cercato a lungo nella zona del delitto, non è stato trovato: sono stati passati al setaccio dai carabinieri di Bergamo tutti i cestini e la piattaforma ecologica, giardini e siepi.

Il sindaco di Terno che aveva invitato la popolazione a non conferire i rifiuti fino a sabato 3 agosto, ieri ha revocato l’appello. Oggi, però, si è unito all’appello diramato dai carabinieri del comando provinciale di Bergamo e ha sollecitato la collaborazione di tutti: “Invitiamo chiunque ritenga di essere in possesso di informazioni utili alle indagini sull'omicidio della nostra concittadina Sharon a contattare il Comando provinciale o le stazioni dei carabinieri di maggiore prossimità”. “Per gli inquirenti è fondamentale poter acquisire il maggior numero di informazioni da parte del territorio e le testimonianze dei cittadini rappresentano un valore aggiunto per l'attività degli investigatori”, ha concluso il primo cittadino.

Nessuna ipotesi esclusa

L’attesa per l’esito dell’esame autoptico è ovviamente massima per gli inquirenti, che dalla notte del delitto indagano a 360 gradi e non escludono nessuno scenario. Quel poco che per il momento appare chiaro è che l’omicidio di Sharon non è stato casuale, ma mirato per colpire proprio la trentatreenne. La donna, che era solita compiere delle lunghe passeggiate, a volte sola, o assieme al compagno per fare jogging, anche con l’obiettivo di perdere qualche chilo, aveva addosso ancora il cellulare e aveva lasciato a casa il portafogli: appare quindi remota la possibilità che possa essere rimasta vittima di una rapina finita male.

Al vaglio telecamere e cellulari

Le indagini si concentrano su telecamere e celle telefoniche. Nel tratto di strada in cui Sharon è stata accoltellata, davanti a una villetta al civico 32, non ci sono telecamere: i carabinieri stanno pertanto acquisendo ed estrapolando le riprese di quelle comunali e dei privati della zona. L'assassino si è mosso con attenzione, tenendo probabilmente conto dell'assenza di telecamere: deve però aver raggiunto il punto dell'agguato, a piedi o forse lasciando un'auto poco lontano. Per questo risulta difficile pensare possa essersi trattato di un agguato casuale. La zona è piuttosto abitata e dunque i cellulari collegati alle varie celle telefoniche sono migliaia. Saranno però esclusi quelli connessi a sistemi wi-fi privati dell'area. 

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Le ultime ore di vita di Sharon

Come ha raccontato il padre della ragazza, Bruno Verzeni, Sharon aveva finito di lavorare alle 15 nel bar della pasticceria Vacilla di Brembate. Tappa successiva, il supermarket per la spesa. Poi a casa. La cena col compagno Sergio Ruocco. La decisione di quest’ultimo di andare a dormire intorno alle 10. Sharon invece, come d’abitudine, decide di fare una passeggiata approfittando del buio e del caldo appena attenuato. Si allontana da casa, in via Merelli, per poco meno di un’ora. Da sola, come appare confermato dalle immagini di una telecamera dei vicini. A mezzanotte passata, l’incontro fatale col suo assassino. 

Sharon sorpresa alle spalle

Il killer l'ha sorpresa alle spalle, ferendola con tre coltellate alla schiena, forse senza che Sharon si sia resa conto, almeno inizialmente, di essere aggredita o abbia avuto il tempo di vedere chi la stava colpendo. E dopo che si è girata, l'assassino l'ha colpita di nuovo per tre volte, dunque con particolare ferocia e senza esitazioni: una coltellata l'ha raggiunta al torace e altre due all'addome. 

L’interrogatorio di amici e parenti 

Sempre questa mattina i carabinieri di Bergamo hanno sentito i familiari di Sharonil fratello Christofer e la sorella Melody, i genitori Bruno e Maria Teresa, che erano in ferie e che martedì sono tornati precipitosamente a casa, gli amici e i colleghi di lavoro della pasticceria Vanilla di Brembate, dove Sharon era impiegata da circa un anno e dove la descrivono come una ragazza “tranquilla e taciturna”. Anche il compagno, Sergio Ruoco, è stato interrogato.

Terminata l’autopsia, i genitori e il compagno della vittima hanno potuto vedere per l’ultima volta il corpo di Sharon. “Possiamo soltanto ringraziare le forze dell'ordine”, hanno detto. Poche parole mentre lasciavano l'ospedale Papa Giovanni XXIII. I tre si sono allontanati sulla stessa auto, mentre su un'altra c'erano altri familiari (la zia e la cugina).

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Sharon, “tranquilla e senza preoccupazioni”

Sharon, ha aggiunto ancora il padre, non aveva preoccupazioni, “si trovava bene al lavoro nella pasticceria, non c'era qualcuno che ce l'avesse con lei. Era contenta. Adesso a metà agosto doveva partire per le vacanze con Sergio...”. Insomma, una ragazza tranquilla, Sharon, non coltivava nulla se non il lavoro (in precedenza aveva lavorato come estetista in un centro di bellezza a Bergamo), la casa, l’amore per il compagno, la famiglia ancora residente nella vicina Bottanuco di cui era originaria. Uniche passioni, i libri e l’amore per gli animali come rivelano i suoi profili social. I vicini non li hanno mai sentiti litigare. Un quadro irreprensibile, insomma, che rende ancora più fitto il mistero su chi, e perché, abbia voluto ucciderla, e più enorme il dolore di una famiglia precipitata dentro un incubo senza uscita.

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