Terno d’Isola (Bergamo), 5 agosto 2024 – Novità svolta nel giallo dell’omicidio di Sharon Verzeni: i carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo e della compagnia di Zogno, su delega della Procura, questa mattina hanno messo i sigilli a un garage di un palazzo di via Castegnate al civico 29. Il condominio è a una trentina di metri da dove, poco prima dell'una di notte di martedì 29 luglio, Sharon Verzeni è stata uccisa con tre coltellate alla schiena e una al petto.
L’indagine
Il box, secondo quanto scoperto nell’indagine, sarebbe utilizzato come dormitorio da qualche balordo. Il sequestro è scattato perché nel box, di proprietà di un italiano, è presente anche una branda e i carabinieri vogliono ora capire come mai e se l'assassino possa esservisi nascosto o averci dormito. L'interno del garage è piuttosto disordinato. Il condominio è abitato da diverse famiglie: molte sono straniere e la recinzione è facilmente scavalcabile, quindi non si può escludere che la notte dell'omicidio l'assassino possa essere scappato proprio da lì per nascondersi o nascondere qualcosa. Gli inquirenti però invitano alla cautela, sottolineando che il provvedimento non rappresenta un punto di svolta nell'indagine per omicidio
I Ris
Ora il garage verrà passato al setaccio dai carabinieri del Ris di Parma. Da capire se e chi possa aver utilizzato il garage come dormitorio: in primis il 40enne pregiudicato ufficialmente domiciliato a Capriate San Gervasio, visto in via Castegnate martedì mattina, poche ore dopo il delitto. L’uomo non è ancora stato trovato dai carabinieri. I militari del Ris nelle prossime ore analizzeranno anche l’abitazione al primo piano di via Merelli 28 dove Sharon viveva con il marito Sergio Ruocco.
L’inchiesta
Gli investigatori vanno intanto avanti su più fronti. Oltre alla visione delle immagini delle telecamere, altri indizi potrebbero arrivare anche dal cellulare della vittima. I suoi contatti passati al setaccio per cercare di dare un nome e un volto all’assassino. Altro fronte di indagine è quello dei reperti e dei prelievi inviati ai Ris di Parma: i risultati serviranno anche a chiarire se ci siano tracce di Dna sospette, da isolare e analizzare. Anche l’arma utilizzata per l’omicidio al momento non è stata ancora trovata.