MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Omofobia in campo dopo il match di calcio a cinque: la denuncia

Ancora un episodio di omofobia su un campo di calcio, un fenomeno in crescita nei campionati dilettantistici e amatoriali,...

Marco Arlati membro della segreteria nazionale di Arcigay con delega allo sport membro del Coni Lombardia e direttore e fondatore della Pegasus

Marco Arlati membro della segreteria nazionale di Arcigay con delega allo sport membro del Coni Lombardia e direttore e fondatore della Pegasus

Ancora un episodio di omofobia su un campo di calcio, un fenomeno in crescita nei campionati dilettantistici e amatoriali, nonostante le campagne di sensibilizzazione. È accaduto mercoledì, al termine della partita di calcio a 5 del campionato Csi tra l’Atletic Bergamo e la Pegasus Sporting Club Ssd. A rendere noto quanto successo, è stato Marco Arlati, bergamasco, membro della segreteria nazionale di Arcigay con delega allo sport, membro del Coni Lombardia e direttore generale nonchè fondatore della Pegasus. "L’insulto, “frocio“ - rivela Arlati tramite il suo profilo Facebook - è stato ripetuto, verso la fine della partita, ad un giocatore del Pegasus e poi a me, proprio dal numero sei dei nostri avversari che era pure il capitano". "Siamo ancora qui, nel 2025, in una partita di calcio a 5 del Casi, a sentire insulti omofobi", continua amareggiato il dirigente sportivo, sottolineando come la Pegasus sia una società che "da sempre porta sui campi da gioco l’inclusione e la lotta ad ogni forma di odio". A rendere la vicenda ancora più delicata è un particolare che Arlati non manca di sottolineare: "La cosa che sconvolge è che nella squadra dell’Atletic Bergamo militano due giocatori che hanno giocato in passato nella nostra squadra, abbracciando i nostri valori a pieno". Questi ex tesserati della Pegasus, secondo quanto denunciato da Arlati, avrebbero tentato di intervenire richiamando i compagni di squadra, ma senza successo. "Per tutta risposta, il giocatore numero otto dell’Atletic Bergamo - spiega ancora Arlati -negava con le solite scuse, “non ho sentito“, per poi prendersela pure con Luca, nostro ex giocatore". Il direttore generale della Pegasus ha annunciato che non lascerà cadere l’episodio nel dimenticatoio: "Scriverò alla dirigenza dell’Atletic sperando che riescano a far capire a questi giocatori che certi insulti sono l’opposto dei valori dello sport e del calcio". M.A.