REDAZIONE BERGAMO

Operaio morto a Lallio, Cgil: “Segnalato all’azienda il rischio di essere travolti da camion in quel punto”

Bergamo, a gennaio il rappresentante della sicurezza dei lavoratori Filcams-Cgil aveva inviato una nota alla Zanetti per evidenziare la criticità e trovare soluzioni adeguate

Operaio investito da camion alla Zanetti e a fianco la nota della Filcams Cgil che a gennaio aveva denunciato il rischio

“Una profonda amarezza e un dolore grande” così la Filcams-Cgil di Bergamo commenta l’infortunio mortale di questa mattina, costato la vita a un operaio della Zanetti Formaggi, travolto da un camion che stava ripartendo dall’azienda. Proprio il forte rischio di venire travolti era stato segnalato, per iscritto, lo scorso gennaio alla direzione della Zanetti dal rappresentante dei lavoratori alla Sicurezza della Filcams-Cgil. La nota puntava il dito contro le criticità della movimentazione dei mezzi e contro il fatto che i lavoratori fossero costretti a transitare per 3 passi carrai per raggiungere l’unico tornello di uscita.

La lettera inviata da Filcams Cgil alla Zanetti a Gennaio per denunciare la mancanza di sicurezza nell'attraversamento pedonale
La lettera inviata da Filcams Cgil alla Zanetti a Gennaio per denunciare la mancanza di sicurezza nell'attraversamento pedonale

A gennaio la richiesta di provvedimenti all’azienda

“Il 24 gennaio il nostro rappresentante dei lavoratori alla Sicurezza  aveva presentato una segnalazione scritta sul rischio rilevato proprio in quell’area. Poi erano seguiti alcuni incontri con l’azienda. Si sapeva di quella criticità. Eppure oggi un operaio è morto” commenta Cristina Guerinoni della Filcams-Cgil Bergamo. “Avevamo ottenuto risposta dalla Zanetti, ma poco è cambiato. L’unico accorgimento che andava adottato sarebbe stato quello di assistere l’arrivo o la ripartenza dei camion da parte di un operatore a terra, perché parte del camminamento pedonale risulta non visibile dall’abitacolo dei mezzi. Noi avevamo anche invitato l’azienda a valutare una nuova uscita e un nuovo tornello al cancello vicino al capannone ‘CDF’ accorciando di molto il percorso e i varchi attraversati dai lavoratori”.

La denuncia: “Percorso non sicuro”

Nella segnalazione di gennaio si legge: “Il percorso attualmente indicato ed evidenziato tramite segnaletica orizzontale posta a terra non risulta essere il più sicuro per i dipendenti che provengono dalla strutture ‘CDF’, in quanto essi devono attraversare per più volte, sia in andata che in fase di ritorno, gli attraversamenti pedonali posti presso i cancelli carrai in prossimità dei quali transitano spesso camion, macchine, motorini e biciclette, per poter poi raggiungere la zona dei parcheggi. Si sottolinea infatti come talvolta sia già accaduto che alcuni dipendenti rischiassero di essere travolti dalle vetture in entrata e in uscita”.

Guerinoni: “Strisce pedonali spesso coperte dai camion”

“Ci risulta – prosegue Cristina Guerinoni – che le strisce pedonali spesso siano coperte dai camion perché in uscita dal tunnel di carico e scarico, per riuscire a chiudere i portelloni, i mezzi si fermano più avanti di quanto dovrebbero. Non c’è abbastanza spazio”. La Filcams-Cgil, anche con il suo segretario generale Nicholas Pezzè, manifesta tutta la “propria vicinanza e presenta le condoglianze alla famiglia del lavoratore scomparso. All’azienda il sindacato chiede un incontro urgente, non appena tutti i dettagli della dinamica dell’infortunio saranno chiariti”.

Cisl: “Non dobbiamo abituarci alle tragedie”

"Non possiamo e non dobbiamo abituarci alle tragedie – commenta Danilo Mazzola, segretario della Cisl Bergamo –. In due giorni la nostra provincia ha vissuto la tragedia di due infortuni mortali e un infortunio grave accaduto ad Ambivere, che avrebbe potuto avere risvolti ben più tragici. Tragedie che si sommano ai 14 infortuni mortali dichiarati da Inail a giugno 2023 (sono stati 6 nel 2022). Dinamiche che andranno chiarite dagli organi competenti, ma che ci fanno dire che qualcosa non sta funzionando come dovuto e che il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non trova la sua necessaria e dovuta applicazione”