Orio al Serio (Bergamo) – Sull’incidente avvenuto martedì alle 8 sulla pista dell’aeroporto di Orio al Serio la procura di Bergamo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di reato previsto dal dispositivo dell’ art.449 cp, vale a dire delitti colposi di danno.
Al Boeing 737 Max della Ryanair in arrivo da Barcellona dopo aver toccato terra erano scoppiati tutti e quattro gli pneumatici. L’obiettivo dell’inchiesta, coordinata dal pm Laura Cocucci, a cui stanno lavorando la Polizia di frontiera dello scalo orobico e i periti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) è di capire come mai le gomme sono scoppiate, per fortuna senza causare feriti tra i 161 passeggeri e i 6 membri dell’equipaggio. Inoltre si dovrà far luce sulle cause e stabilire se si è trattato di un errore umano o di un guasto tecnico.
A tale riguardo gli investigatori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo hanno sequestrato due apparecchiature: il flight data recorder, cioè registratore di dati di volo, la scatola nera che registra tutti i parametri di volo relativi alle ultime 25 ore di funzionamento. Il secondo strumento sequestrato è il cockpit voice recorder, vale a dire il fonoregistratore in cabina di pilotaggio, strumento che registra i suoni nella cabina, le comunicazioni tra i piloti, e quelle con i controllori del traffico aereo. Forse potrebbero aver registrato quando è avvenuto lo scoppio dei quattro pneumatici.
Per sapere cosa è successo ci vorrà del tempo. Pare certo al momento che i piloti del Boeing proveniente da Barcellona non si erano accorti di nulla durante il volo, fino a quando l’aereo non ha toccato la pista di Orio al Serio non si erano avvertite delle avvisaglie. Per la riparazione del Boeing sono arrivati pezzi di ricambio da Seattle: lunedì con tutta probabilità tornerà a volare.
La pista è stata rifatta. Già mercoledì lo scalo bergamasco ha ripreso a funzionare. Complessivamente Sacbo, la società aeroportuale, ha stimato disagi a 23mila passeggeri per le cancellazioni, e tremila per i voli dirottati. “E’ chiaro che da questo episodio si trarrà la debita esperienza, tanto che quanto accaduto è già stato schedato come caso di studio - ha commentato il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga - certo è che la macchina per il ripristino della pista ha funzionato”.