Bergamo, 3 ottobre 2024 – Dopo lo scoppio delle gomme di un aereo Ryanair in arrivo da Barcellona a Orio al Serio di martedì 1 ottobre, stando a a quanto riporta l’Eco di Bergamo, la Procura ha aperto un’indagine – cui stanno lavorando, coordinati dal sostituto procuratore Laura Cocucci, la polizia di frontiera dello scalo e i periti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo – che ha l’obiettivo di cercare le cause che hanno portato all’imprevisto in modo da non farlo più capitare. Si dovrà stabilire se si sia trattato di un errore umano o di un guasto tecnico. Nessuno è stato comunque per ora iscritto nel registro degli indagati.
Le ipotesi
Spetterà ora ai periti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che affiancano nelle indagini la polizia di frontiera dello scalo bergamasco, capire cosa abbia provocato lo scoppio dei pneumatici del velivolo atterrato alle 8 sulla pista del Caravaggio, fortunatamente senza causare feriti. L’ipotesi più probabile è che l’incidente sia stato provocato da un problema all’impianto frenante del mezzo.
Prima di ogni volo gli pneumativi vengono controllati, come deve essere avvenuto quella mattina prima del decollo del velivolo da Barcellona. Resta da capire e lo farà l’inchiesta da quanto le gomme scoppiate fossero installate sull’aereo di Ryanair (solitamente gli pneumatici degli aerei vengono cambiati dopo circa 900 atterraggi).
L’incidente
Durante il volo non c’è stato nessun preavviso di quello che sarebbe accaduto all’atterraggio: non sono apparse spie di guasti nella cabina del pilota, tanto che il volo è stato regolare, così come la fase di atterraggio. Soltanto dopo che le ruote hanno toccato terra si è registrato lo scoppio, prima al carrello di destra e poi a quello di sinistra: ciascuno ha due gomme da 140 cm riempite di azoto, gas non infiammabile, con una pressione 14 volte superiore a quella atmosferica e il doppio di quella delle auto.
La bravura del pilota e il fatto che siano scoppiati tutti e quattro gli pneumatici posteriori, e non per esempio soltanto i due di un lato, hanno permesso di evitare una rischiosissima uscita dalla pista. Non ci sono infatti state conseguenze per le 167 persone a bordo (6 dell’equipaggio e 161 passeggeri). Sugli aerei ogni procedura viene comunque registrata dai software del velivolo e quindi eventuali anomalie potranno venire alla luce.
Orio in funzione
Intanto ieri a Orio lo scalo ha funzionato perfettamente: nessuna ripercussione di quanto accaduto martedì. I disagi hanno riguardato il 40% dei voli programmati nella giornata. Per quanto riguarda le partenze, un’ottantina di voli sono stati cancellati e una sessantina sono partiti in ritardo, mentre per gli arrivi una sessantina di voli sono stati cancellati, una ventina dirottati su Malpensa, Linate e Verona e una settantina sono arrivati in ritardo. Complessivamente Sacbo ha stimato disagi a 23mila passeggeri per le cancellazioni e a ulteriori tremila per i voli dirottati.
Pista ripristinata
Dal punto di vista tecnico, i 450 metri di pista danneggiati dai carrelli che hanno strisciato sull’asfalto, lasciando un solco profondo un centimetro, sono stati ripristinati in tempi davvero record. I lavori di ripristino della pavimentazione sono stati eseguiti dopo la rimozione dell’aeromobile rimasto fermo in pista, grazie all’intervento di tecnici specializzati con la supervisione del personale Sacbo e dei Vigili del Fuoco. Si è quindi proceduto alla fresatura della pavimentazione ammalorata, all’asfaltatura e al ripristino della segnaletica orizzontale, facendo seguire i test di collaudo della pista che hanno permesso di riprendere le operazioni di volo. “In poco più di sei ore è stato eseguito un lavoro che normalmente richiederebbe un tempo di gran lunga superiore – ha sottolineato Giovanni Sanga, presidente di Sacbo – Un eccellente lavoro di squadra, iniziato con l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco e il contributo del personale tecnico e operativo di Sacbo, nocnhé delle ditte specializzate incaricate”.
L’esposto Codacons
Intanto il Codacons ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto sull’accaduto. I disagi di martedì hanno riguardato 163 voli sui 308 programmati a Orio: di questi, in partenza ne sono stati cancellati 74 e dirottati 17, mentre in arrivo i cancellati sono stati 55 e i dirottati 17. I restanti 145 erano partiti o arrivati prima delle 8 oppure dopo la riapertura serale dello scalo. Per quanto riguarda i viaggiatori, i disagi hanno riguardato qualcosa come oltre 25mila persone, 20mila per i voli cancellati e 5mila per quelli dirottati. “Ai passeggeri in attesa, molti dei quali hanno dovuto rinunciare al viaggio, la nostra solidarietà e il ringraziamento per la loro comprensione. Un particolare riconoscimento all’opera di assistenza svolta dal personale delle società di handling in aerostazione. Senso di gratitudine alle Forze dell’Ordine presenti nello scalo e a quanti svolgono il loro lavoro nei servizi aeroportuali”, ha detto Giovanni Sanga, presidente di Sacbo.