Fonteno (Bergamo), 4 luglio 2023 – Grande mobilitazione all’interno del “Bueno Fonteno“, una delle grotte più vaste della Lombardia, dove la speleologa adrense Ottavia Piana, è rimasta bloccata a causa di un infortunio avvenuto in seguito a una caduta.
Chi è Ottavia
La donna, 31 anni, residente a Adro, è esperta e con altri colleghi stava esplorando una nuova parte dell’immensa cavità, di cui al momento si conoscono una ventina di chilometri ma che potrebbe essere molto più grande. Ottavia Piana si trovava a una profondità di circa 140 metri e stava facendo una salita in artificiale quando pare si sia sganciato un ancoraggio, facendole fare un salto di diversi metri.
La caduta
Nella caduta si è ferita gravemente a un ginocchio. È precipitata andando a sbattere ferendosi a una gamba che si era già infortunata qualche tempo fa. È probabile che si sia fratturata. Le condizioni della bresciana sono sempre state buone, nonostante la dolorosa ferita. Però quanto accaduto le ha impedito di muoversi autonomamente, anche perché è andata a finire in una zona tecnicamente difficile e stretta, in cui è difficile districarsi anche solo per una persona. L’allarme è stato dato nel tardo pomeriggio di domenica da un amico di Ottavia Piana, uscito dalla grotta e andato in paese a Fonteno, dove ha potuto contattare i soccorsi.
Il salvataggio
Nell’area dell’ingresso alla cavità il segnale telefonico non è stabile. Alcuni speleologi che erano con lei sono rimasti in grotta fino all’arrivo dei soccorritori della IX delegazione Lombarda del Soccorso Alpino Speleologico a cui poi si sono aggiunti altri tecnici da Veneto, Trentino, Piemonte e Emilia Romagna. In serata Ottavia non era ancora stata riportata in superficie, a causa della difficoltà del tratto in cui è avvenuto l’incidente. Per poter comunicare con l’interno già domenica sera è stato calato un cavo telefonico a cui sono state aggiunte tutte le attrezzature utili all’intervento.
Il Bueno Fonteno è stato scoperto tra il 2005 e il 2006 ed è la grotta bergamasca più estesa e una tra le più grandi in Italia con i suoi oltre 34 chilometri già percorsi e ancora forse molti di più da scoprire. A mappare la grotta è stato il Progetto Sebino presieduto da Max Pozzo, che associa 50 speleologi e diversi gruppi della Bergamasca e del Bresciano.