MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Il paradosso di Blello: pioggia di contributi contro le frane, ma per le spese ordinarie non ci sono soldi

Settanta abitanti e fondi pubblici per 37mila euro pro capite. Eppure le casse del micro comune sono vuote: “Ci arrangiamo col volontariato”

Al paesino di 70 abitanti fondi anti-dissesto. Solo 30mila euro dall’Imu: nulla per campare.

Al paesino di 70 abitanti fondi anti-dissesto. Solo 30mila euro dall’Imu: nulla per campare.

Blello (Bergamo) – È il comune meno popoloso della Bergamasca, 70 abitanti appena, ma anche il paese protagonista di un singolare paradosso: 37mila euro di contributi pubblici procapite, cifra record se si considera il numero dei residenti, ma in Comune scarseggiano i fondi per le spese ordinarie, dall’impiegato al pellet per il riscaldamento. Benvenuti a Blello, un pugno di case tra Val Brembana e Valle Imagna, che negli ultimi tre anni ha ricevuto contributi da Stato e Regione per circa 2,6 milioni, quasi 40mila euro pro capite, per opere antidissesto, sistemazione di frane e strade.

"Vero – ammette il sindaco Luigi Mazzucotelli – dal 2023 abbiamo ricevuto numerosi finanziamenti per opere pubbliche, soprattutto se si considera il numero degli abitanti. Resta il fatto che, per le spese vive, quelle ordinarie, facciamo fatica, non abbiamo soldi. Abbiamo un impiegato tre ore alla settimana, un solo giorno, in prestito dal Comune di Berbenno. E la sera prego che non si ammali. Diversamente non troveremmo nessuno. Ci mancano soldi per il pellet del riscaldamento. Se si rompe qualcosa in Comune, chiamare l’idraulico o l’elettricista ci costa troppo. Nelle settimane scorse si è congelata l’acqua nei tubi della fontanella del parco giochi. Dobbiamo arrangiarci e risolvere noi il problema".

"Ogni anno – spiega il sindaco – incassiamo circa 30mila euro dall’Imu e poco altro come trasferimento statale. Ma è poco. E non possiamo prelevare soldi dai finanziamenti per le opere. Insomma tiriamo avanti. La soluzione? Blello ormai da anni sta pensando alla fusione con Berbenno o Val Brembilla. Ma Berbenno non è confinante, anche se come servizi gravitiamo proprio sul comune della Valle Imagna. Berbenno dovrebbe annettersi dei territori che sono di Val Brembilla. Insomma l’iter è lungo. Più semplice sarebbe unirsi con Val Brembilla che, però, grazie alla fusione con Gerosa, godrà ancora per cinque anni di benefici economici. Non ha quindi fretta di accelerare sulla fusione con noi. E noi tiriamo avanti in questo modo: con grandi opere per la sicurezza idrogeologica ma pochi soldi per le spese ordinarie. E ci arrangiamo con il volontariato".