Le ricchissime sirene arabe cantano per Berat Djimsiti. Le altrettanto ricche sirene americane cantano per Aleksey Miranchuk. Due degli eroi atalantini di Dublino. In due situazioni diverse. Il 29enne attaccante russo rischia di non trovare più spazio davanti con l’innesto di Zaniolo e la conferma di De Ketelaere e Touré. La sua uscita era programmata da inizio mercato e adesso sta per concretizzarsi, con la cessione agli americani dell’Atlanta United per 12 milioni. "Confermo l’interesse dell’Atlanta per Miranchuk: siamo in uno stato avanzato della trattativa", ha confermato ieri l’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi a margine della conferenza stampa a Zingonia di presentazione delle nuove maglie stagionali e della partnership con Acqua Lete, che sarà il main sponsor atalantino per le prossime tre stagioni.
Djimsiti invece è a tutti gli effetti uno degli intoccabili della difesa. Il 31enne svizzero di passaporto albanese ha ricevuto la chiamata dell’Al Rayyan con la solita proposta di stipendio faraonico. L’Atalanta può monetizzare dalla sua cessione, ottenendo una cifra ancora importante per un giocatore di 31 anni, ma perdendo un titolare inamovibile della difesa, difficile da rimpiazzare a 18 giorni dalla finale di SuperCoppa a Varsavia. "L’offerta dell’Al Rayyan per Djimsiti? É una cosa che va avanti da tempo e che sappiamo già da diversi giorni, che ci ha raccontato lui per primo con grande trasparenza. Al momento, però, non c’è nulla di più", ha spiegato Percassi. Netta invece la chiusura, ribadita a distanza di una settimana, su Teun Koopmeiners accostato alla solita Juventus: "Per Koopmeiners vale sempre lo stesso discorso: è un giocatore fondamentale e non è nei nostri piani cederlo. É come nei giorni scorsi, ogni tanto è bene essere ripetitivi".