ROBERTO CANALI
Cronaca

“La pista Stelvio è mal preparata e pericolosa per gli sciatori”. Dopo il terzo incidente in Coppa del Mondo scoppia la polemica

Bormio, dopo gli incidenti a Sarrazin e Zazzi, ieri è stato protagonista anche Gino Caviezel, scivolato lungo il muro a circa 100 chilometri orari. Matteo Bonfà: “Orgogliosi di questo primo esito organizzativo”

Gino Caviezel il primo a scendere nel SuperG di Bormio ha inforcato prima del salto di San Pietro ed è scivolato lungo il muro a circa 100 chilometri orari

Gino Caviezel il primo a scendere nel SuperG di Bormio ha inforcato prima del salto di San Pietro ed è scivolato lungo il muro a circa 100 chilometri orari

Bormio (Sondrio) – Incidenti accompagnati dalle immancabili polemiche hanno guastato il week-end della Coppa del mondo a Bormio, quello che doveva essere un assaggio delle prossime Olimpiadi Milano - Cortina è andato di traverso a molti atleti in difficoltà, per usare un eufemismo, sulla pista Stelvio, giudicata “troppo pericolosa” anche da chi è abituato a rischiare per mestiere. Dopo i gravi incidenti a Sarrazin e Zazzi, ieri è stato protagonista di una rovinosa caduta anche Gino Caviezel, il primo a scendere nel SuperG di Bormio ha inforcato prima del salto di San Pietro ed è scivolato lungo il muro a circa 100 chilometri orari. Il campione svizzero è stato trasportato con l’elicottero Rega a Zurigo per essere sottoposto a ulteriori accertamenti. Secondo il sito svizzero Blick, avrebbe riportato lesioni alla spalla e a un ginocchio. La gara è stata sospesa ed è ripresa solo venti minuti dopo.

Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo
Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo

L’ennesimo incidente dopo la terribile caduta nel corso della seconda prova della discesa libera di Coppa del mondo di Cipryen Sarrazin, operato nella serata di venerdì per ridurre l’ematoma cerebrale provocato dalla caduta. Incidenti che hanno portato gli atleti a contestare la preparazione della pista. Il francese Nils Alegre, compagno di squadra di Sarrazin, aveva detto: "Questa pista è mal preparata: sono 40 anni che se ne occupano, ma non sanno fare nulla, se non rendere tutto troppo pericoloso per gli sciatori. Non c’è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità. Non meritano di avere le Olimpiadi qui, non voglio nemmeno pensare ai Giochi che nel 2026 si svolgeranno su questa pista”.

Un "pendio sfidante” quello di Bormio secondo gli organizzatori che hanno difeso il lavoro svolto in preparazione delle gare. “Abbiamo implementato il livello di sicurezza in pista con l’incremento di nuove reti - ha spiegato Omar Galli, direttore di gara della Coppa del mondo di Bormio - Nello sport outdoor, purtroppo, le variabili del meteo possono condizionare le reazioni della pista in alcuni punti”. A incidere sulle condizioni della Stelvio è stato soprattutto il forte vento dei giorni scorsi. “Siamo orgogliosi di questo primo esito organizzativo sul grande palco della Coppa del Mondo FIS – ha sottolineato il presidente di Fondazione Bormio, Matteo Bonfà. - Sono fiero del grande lavoro di squadra messo in atto da tutti i settori, e so che l’entusiasmo che porteremo fuori da questa esperienza ci consentirà di metterci subito al lavoro per crescere e migliorare verso le prossime sfide”.