Bergamo, 19 dicembre 2024 – Ottavia Piana è stata operata per stabilizzare le fratture più gravi – lesioni al volto, al torace e ad una gamba – che ha riportato nella caduta avvenuta durante l’esplorazione dell’Abisso Bueno Fonteno. «Ringrazio tutti i soccorritori. Grazie al personale sanitario che mi sta curando. Ora sto bene e sono fuori pericolo. Ho solo bisogno di recuperare e di riposo. Grazie a tutti».
L'intervento è stato eseguito all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La paziente, spiegano i medici, rimane in prognosi riservata, ricoverata in terapia intensiva e in buone condizioni, sveglia e lucida.
La speleologa bresciana di 32 anni stava percorrendo i cuniculi dell’area carsica bergamasca, tra le più estese d’Italia. Il cedimento di una roccia a 400 metri di profondità e a 4 ore dall’ingresso della grotta, l’aveva fatta precipitare con un volo di 5 metri. La stessa cosa era accaduta nel 2023.
Ci sono voluti quattro giorni, 80 ore di lavoro e la mobilitazione di 150 tra speleologi e volontari per recuperare Ottavia, caricata con su una barella e strappata alle viscere della terra.
La famiglia
Sono state ore di ansia per la famiglia di Ottavia – papà Pierluigi, mamma Lucia, il fratello Lorenzo, di un anno più grande – che ha vissuto con stretto riserbo le concitate fasi dell’operazione. “Ottavia sta bene, è questo che conta”, ha sussurrato il padre della speleologa uscendo dalla sua villa gialla affacciata sui vigneti di Torbiato di Adro, subito dopo aver appreso che la figlia era salva.