FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Prima l’amore poi le coltellate La ex era la mandante dell’agguato

Dopo la faida fra trapper sfociata nella violenta aggressione di Simba La Rue è stata arrestata Barbara Boscali. È accusata di essersi rivolta ai rivali del fidanzato per vendicarsi. Oltre a lei ci sono altri tre fermati

di Francesco Donadoni

In questa faida tra trapper entra in gioco anche una parte sentimentale. Già, perché la fidanzata di Simba La Rue, Barbara Boscali, 31enne di Treviolo, per gli inquirenti sarebbe la mandate del tentato omicidio di Simba, il trapper ventenne di origini tunisine Lamine Mohamed Saida, lecchese ma attivo nel Milanese. Voleva vendicarsi, a suo dire, delle umiliazioni, per tutte quelle volte che era stata trattata male durante la relazione con Simba. Non era sua intenzione farlo ammazzare, anzi era all’oscuro che gli esecutori materiali volessero spingersi oltre, fino ad ammazzarlo. Lei aveva perso la testa ma non voleva la sua morte. E in una telefonata la Boscali gli chiede perdono per quello che aveva fatto. Bibi Santi, il nome d’arte della Boscali, attiva nel mondo dell’hard, era l’anello di congiunzione tra le due bande rivali, quella del fidanzato Simba e quella di Baby Touché, che anima invece la scena di Padova. E ieri mattina i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Bergamo (gip Lucia Graziosi, pm Emma Vittorio) si sono presentati a casa sua, a Treviolo, dove era avvenuto l’agguato, per notificarle l’arresto. Oltre a lei per l’accoltellamento del rapper Simba La (era stato colpito con diversi fendenti al costato, al viso e al collo), tra i fermati ci sono proprio il fratello di Baby Touchè, il 24enne Moaad Amagour, di Conselve, provincia di Padova. Gli altri sono il milanese Francesco Menghetti, anche lui 24 anni, noto come "Franci" e "Bode", e il marocchino trentenne Youness Foudad, formalmente in Italia senza fissa dimora e Samir Benskar, residente ad Albignasego (Padova). I fatti risalgono al 16 giugno a Treviolo. I carabinieri hanno da subito analizzato le telecamere di videosorveglianza comunali e private, riuscendo a risalire alle due auto utilizzate dagli autori dell’aggressione. I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di dare un nome agli aggressori e di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi. La Boscali, che era in contatto con la crew rivale, avrebbe teso la trappola al fidanzato per via dei presunti maltrattamenti che aveva denunciato anche sui social network. Quel giorno il trapper italo-tunisino aveva trascorso la serata a Città Alta insieme alla fidanzata e la stava riaccompagnando a casa a Treviolo. Arrivato in prossimità dell’abitazione, appena sceso dall’auto Simba La Rue venne aggredito. Ai tempi si parlò di un uomo solo che gli sferrò diversi fendenti al fianco destro e uno al volto. Un vero e proprio agguato con La Rue gravemente ferito. Simba era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e ha rischiato di perdere una gamba per le conseguenze dell’accoltellamento. Poche ore dopo i fatti, dal letto dell’ospedale il rapper lanciò subito un messaggio via social: "Mi riprendo presto. Fate attenzione alle vostre spalle". Comunque "la verità verrà a galla". E sempre sui social comparvero delle supposte rivendicazioni che hanno permesso di inquadrare subito l’episodio nella rivalità con un altro rapper, il padovano Baby Touchè.