Bergamo, 23 ottobre 2023 – Si è allargata la famiglia di lupi che da quasi un anno vive sulle montagne bergamasche. Le fototrappole posizionate in Val di Scalve hanno permesso alla Polizia provinciale di scoprire che sono nati 4 lupacchiotti, già di alcuni mesi di vita, portando a 6 il numero di esemplari presenti. Si tratta del primo branco di lupi accertato in provincia di Bergamo. Viene così confermato il sospetto che i due lupi adulti avvistati lo scorso dicembre in Alta Valle Seriana (di cui uno senza una zampa), fossero una coppia, maschio e femmina. La Polizia provinciale ha effettuato dei tamponi per effettuare le analisi genetiche e scoprire da dove siano arrivati.
Dov’è stato avvistato il branco
I lupi “bergamaschi” si spostano su un’area vastissima che comprende l’alta Valle Seriana e la Val di Scalve, compreso il Pizzo della Presolana. Ma non c’è da temere un’esplosione demografica, un branco di lupi ha un’area di riferimento che può arrivare a 500 chilometri quadrati, e la sua presenza preclude l’arrivo di altri lupi. “L’arrivo del lupo sulle Orobie è per certi versi fisiologico, ce lo aspettavamo, perché gli Appennini sono saturi e sull’Arco alpino sia orientale che occidentale c’erano già da tempo popolazioni stabili – spiega il comandante della Polizia provinciale Matteo Copia – ma è bene ricordare che il ritorno dei grandi predatori quali lupo e orso sono comunque un indicatore biologico sinonimo di un territorio ben conservato, sotto l’aspetto naturalistico e della biodiversità”.
Assalti a capre e pecore
A dispetto dei timori e delle preoccupazioni da sempre manifestate dagli allevatori, in base alle segnalazioni ricevute e ai rilievi effettuati in questi mesi, i lupi sono responsabili di una decina di assalti a capre (in particolare durante l’estate tra la Valzurio e la Valle di Scalve) e pecore (ad Ardesio, tra l’abitato della frazione di Piazzolo e la contrada Ave). Un numero esiguo, dal momento che la Polizia provinciale ha stimato la presenza nel corso dell’estate di almeno 10 mila capi tra ovini, caprini, bovini ed equini dislocati in almeno una dozzina di alpeggi che vanno dalla Valle Sedornia alla Manina, al Barbarossa, fino ai pascoli a cavallo del passo degli Omini e alle pendici di Timogno, Benfit e Avert.
Indennizzi agli allevatori
Gli allevatori che perdono capi di bestiamo hanno comunque diritto a ricevere un indennizzo nell’ambito del progetto di Regione Lombardia “Life WolfAlps”, finalizzato alla conservazione del lupo e al miglioramento della coesistenza con l’uomo. In questi casi è possibile rivolgersi alla Sala operativa della Polizia provinciale (numero verde 800 35 00 35) e non toccare la carcassa, per consentire i dovuti rilievi. Regione Lombardia inoltre garantisce misure di prevenzione che possono migliorare la difesa del bestiame e degli alpeggi. Le stesse raccomandazioni valgono per gli avvistamenti e in caso di ritrovamento di carcasse di animali selvatici sospette: è stata proprio la collaborazione di un allevatore della Val di Scalve, che ha trovato una carcassa di cervo, a consentire la scoperta dell’arrivo dei due lupi in Bergamasca