
La Polynt di Scanzorosciate è un colosso della chimica, uno dei più importanti nel panorama nazionale per la produzione di compositi intermedi. Occupa circa 450 dipendenti. È il primo nome illustre della Bergamasca costretto a piegarsi all’emergenza: da lunedì ha annunciato la chiusura temporanea di alcuni suoi impianti "a causa dei costi del gas enormemente aumentati". Tra questi i il sito di Scanzorosciate. L’annuncio è arrivato dal presidente Rosario Valido: "Il prezzo del gas è aumentato dieci volte rispetto ai concorrenti stranieri".
Lo stop sarà temporaneo e limitato ad alcune linee di produzione nello stabilimento principale di Scanzorosciate – fondato nel 1955 – e in quello a San Giovanni Valdarno, provincia di Arezzo, dove lavorano altre 241 persone. Oltre ai due interessati, ci sono quelli di Brembate Sopra, Cavaglià in Piemonte, Parma e Ravenna, per un totale di mille dipendenti (80 a Brembate). "Stiamo cercando di capire meglio a cosa stiamo andando incontro in attesa dell’incontro del 6 settembre con le Rsu italiane, nel corso del quale l’azienda illustrerà il suo piano di azione" ha spiegato Cristian Verdi della Femca Cisl. Francesco Donadoni