Bergamo, 3 febbraio 2019 - "Bisogna vaccinarsi per ridurre drasticamente il rischio di ammalarsi e venire quindi al Pronto soccorso solo se esiste un’effettiva gravità del quadro clinico". È l’appello lanciato da Roberto Cosentini, direttore del centro Eas (Emergenze alta specializzazione) dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il cui Pronto soccorso da giorni è preso letteralmente d’assalto a causa del virus dell’influenza che sta toccando il suo picco proprio in queste settimane.
L’ospedale cittadino sta facendo registrare un considerevole aumento degli accessi al Pronto soccorso, seppure in linea con la stessa stagione negli anni passati. In particolare, sono stati 889 gli accessi fra venerdì 18 e domenica 20 gennaio, e 880 tra il 25 e il 27 gennaio. Tanto per dare un’idea del fenomeno, nel mese di ottobre gli accessi si sono fermati a 807. Gran parte degli accessi riguardano il reparto pediatrico: nel fine settimana 18-20 gennaio sono stati 263, mentre nel weekend successivo (25-27 gennaio) sono stati 233. Dei 496 accessi complessivi, ben 410 (cioè l’83%) sono avvenuti in codice bianco o verde. Ovvero non urgenti.
Da inizio anno, invece, sono stati una decina i pazienti che hanno sviluppato un’insufficienza respiratoria come conseguenza dell’influenza, tra i quali alcuni cardiopatici il cui quadro si è aggravato a seguito della contrazione del virus. "Un altro suggerimento – sottolinea Cosentini – è quello di consultare l’app “Salutile” di Regione Lombardia che permette di vedere il grado di affollamento e la lista di attesa in tutti i Pronto soccorso della Lombardia. Esistono poi misure di protezione personale da adottare, come quella di lavarsi sempre bene le mani".