
Pronto Soccorso dell'Ospedale di bergamo
Bergamo, 25 aprile 2019 - Dura presa di posizione della Cisl di Bergamo sulla decisione dell’Asst Papa Giovanni XXIII di effettuare, a partire dal 6 maggio e per le sei settimane successive, i lavori per la realizzazione di due nuove sale visite all’interno del pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Il sindacato, che cita anche gli interventi in atto al pronto soccorso del nosocomio di Treviglio, critica soprattutto la poca comunicazione verso gli utenti. «Sono annunci - sottolinea Mario Gatti, segretario generale Cisl di Bergamo - che lasciano perplessi. Sia per la tempistica dei tempi immediati, sia per il metodo che consegna ai soli media l’onere dell’informazione diffusa ai cittadini». Una perplessità che per la Cisl si motiva con l’assenza, per un servizio tanto cruciale, di relazione sia con gli organismi sindacali interni (le Rsu e le organizzazioni sindacali interne) - «in grado, là dove coinvolte, di facilitare il processo» -, sia con le organizzazioni sindacali provinciali per un confronto di merito «su un servizio così fondamentale da essere compromesso, o messo in difficoltà in un periodo significativo, a fronte di un intervento così ampio e contemporaneo».
«Pare che neppure sia stato attivato un coordinamento con le cliniche ospedaliere della sanità privata - prosegue Gatti -. Non era possibile dilazionare gli interventi in momenti diversi rendendo meno gravosi ai cittadini i disagi conseguenti? O ricercare soluzioni, interne alle strutture o nel territorio, per possibili alternative? Le nostre perplessità rimangono e non si attenuano di fronte a quello che appare come un difetto generalizzato di comunicazione e di confronto, di relazioni sindacali, che sembrano ormai prassi comune nella nostra provincia, sia con le direzioni delle Asst che con la stessa Ats, come nel caso della funzione di coordinamento preventivo».
Di identico avviso anche Fp Cisl, la categoria dei lavoratori ospedalieri, che nella sua analisi non manca di segnalare, per l’ennesima volta, il problema della sicurezza per gli operatori sanitari. «Quello che ci preoccupa maggiormente - chiarisce Angelo Murabito, segretario generale Fp Cisl - è la sicurezza del personale coinvolto nei pronto soccorso che sono il front office ricettivo del disagio che questa situazione procurerà alla collettività. Ed è il caso di ricordare come al Papa Giovanni e agli ospedali di Treviglio, Seriate e Ponte San Pietro si sono verificati, negli ultimi anni, casi di aggressione ai danni del personale sanitario».