Bergamo, 22 aprile 2022 - Carlo Fumagalli, l'uomo di 49 anni arrestato con l'accusa di omicidio per aver causato la morte della convivente, Romina Vento, per annegamento, ha risposto stamani, ricoverato in ospedale a Bergamo, alle domande del gip Vito Di Vita nell'interrogatorio di convalida.
Di fatto l'uomo ha confermato quanto già ricostruito dai carabinieri. Al giudice Fumagalli ha raccontato di aver perso la testa quando la compagna gli ha detto che lo avrebbe voluto lasciare. Martedì pomeriggio Fumagalli era passato a prendere in auto la compagna al lavoro: con loro inizialmente c'era anche un collega che è stato accompagnato a casa.
A quel punto Fumagalli ha chiesto alla donna se davvero lo volesse lasciare: alla conferma di lei, ha accelerato e si è diretto verso l'Adda, gettandosi nel fiume con l'auto e "accettando l'ipotesi di morire anche lui", come ha spiegato il difensore, l'avvocato Fabio Manzari.
"Da cinque settimane - ha aggiunto il legale - aveva interrotto la cura che seguiva per una patologia psichiatrica". Ieri sera in cella Carlo Fumagalli ha visto la corda di una tenda e ha manifestato l'intenzione di usarla per togliersi la vita: motivo per cui è stato ricoverato in ospedale, dove stamani si è svolto l'interrogatorio.